10 domande a Entiana Osmenzeza

Entiana Osmenzeza, giovane cuoca con origini albanesi, greche, kosovare ed italiane, è attualmente l’executive chef del ristorante Se.sto on Arno del Westin Excelsior Hotel di Firenze, uno degli alberghi più importanti e prestigiosi della città. Osannata dalla critica e in marcia verso la gloria, arriva da scuole eccellenti come i ristoranti di Gualtiero Marchesi, Fulvio Pierangelini, Alain Ducasse e René Redzepi del Noma di Copenhagen.
La sua cucina, dalla tecnica impeccabile, è un misto felice di influenze mediterranee e balcaniche e di creatività innovativa basata sull’uso talentuoso di materie prime di stagione. Entiana ha affiancato come souschef il collega Cracco nella serie televisiva Hell’s Kitchen, e il suo sogno confesso è di arrivare tra i 50 Best. Glielo auguriamo!

Pici con fave, vaniglia e pecorino

Pici con fave, vaniglia e pecorino

Come è nata la tua “vocazione”?

Per caso, capitando nel posto giusto.

È difficile essere chef e donna?
Sì, molto, hai sempre da dimostrare di più a tutti, e fisicamente ti modifichi per poter resistere alla fatica.

Qual è il tuo rapporto con le cucine tradizionali che conosci bene (albanese, kosovara, greca, italiana…)?
L’italiana è la base di tutto, parte tutto da lì, ma i dettagli dai ricordi, profumi e origini, mi ritengo fortunata.

Pensi che la cucina moderna, creativa, innovativa e sofisticata che pratichi “sul lavoro” sia praticabile a casa?
Certo, basta solo mettersi e fare le cose con testa e precisione, non sottovalutare nulla.

Qual è il tuo rapporto con la critica professionale?
Tranquillo, schietto, onesto, dico quello che penso, sono quella che sono e mi piacciono i miei difetti.

Platano al cioccolato, bon-bon di soia e gelato banana e wasabi

Platano al cioccolato, bon-bon di soia e gelato banana e wasabi

Che differenza c’è tra la ristorazione alberghiera e quella dei singoli ristoranti?

La mia è una ristorazione da ristorante, ma devo tener conto degli standard, delle regole della compagnia, non è facile ma non è impossibile. Basta seguire la giusta strada. Penso che più che una differenza sia un handicap italiano.

Cosa pensi del “mito” del chilometro zero?
Una sciocchezza, esiste il territoriale ma non il km zero.

Oggi una chef completa al tuo livello deve essere cuoca, pasticcera, sommelier e magari anche un po’ alimentarista. È pesante?
No, è motivante.

Immagini di fare tutta la tua carriera in Italia?
Non so, non ci penso, vivo per sensazioni.

Cosa mangia a casa Entiana Osmenzeza?
Verdure, verdure, verdure, sono sempre a dieta; ah tanto yogurt, vivrei di yogurt, il mio pasto preferito.

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Jean Michel Carasso

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