Prendi una sera di maggio, data per pioggia. Riempila di buone intenzioni, di passi camminati, di ambienti accoglienti e di cuochi. Tieniti pronta a sperimentare, apri i sensi, agita, mescola ed ecco la tua #cenaitinerante.
Quella che puoi consumare solo passando da un luogo all’altro, saltando da uno chef all’altro, da un piatto a un cartoccio, selezionando attentamente, seguendo il gusto o la tua personale curiosità. Cuochi, scultori, artigiani del saper fare, street art, scrittori e fotografi, videomakers e gaudenti, pensatori e tu. Diventare itineranti e non fermarsi al primo sussulto, entrare nella corte di una casa che non pensavi, ascoltare la musica che ti viene donata, rispondere ai sorrisi e andare oltre, saziare gli occhi del bello che c’è, se sappiamo guardare, e non tirarsi indietro se una mano ti prende. Seguirla, entrare e sentirsi al centro di una capitale europea. Che la provincia non esiste, non stasera e così l’antipasto – gnocco fritto e raviggiolo – a PalazzoLaderchi, nello studio del geometra i passatelli fritti – romagna fonzies – l’hamburger perfetto di Fame al Museo Carlo Zauli, il cuscus dai Senegal Boys; una scoperta dopo l’altra, un portone dopo l’altro, curiosa entri nelle case aperte e scopri piccoli atelier improvvisati, cortili che sembrano gli Hackesche Höfe di Berlino, artisti, giocolieri di frittura mista e beveroni colorati.
L’avventura della cena itinerante del DistrettoA | Faenza Art District è iniziata da un’idea di Valter Dalpane circa 7 anni fa. E come tutte le idee folli e geniali del nostro amico, è destinata a vincere il tempo e la vita. Iniziata come una scommessa è cresciuta negli anni fino a diventare una esplosione di “fatti che succedono”. Collaborazioni nate e consolidate, lista d’attesa per i locali che vogliono partecipare, zone che si uniscono al distretto per “complicità” che era anche tema di questa ottava edizione che ha visto coinvolti 27 ristoratori professionisti, 27 cantine e oltre 44 spazi reali, irreali, riaperti e da scoprire. Non ho potuto assaggiare tutto, ho sacrificato il “conosciuto” O’ FioreMio, i ragazzi del Postrivoro, Ivan di SanBiagioVecchio e i locali che ci saranno anche nei giorni successivi, per fissare negli occhi e nell’assaggio il “solo adesso, solo qui”.
#cenaitinerante nel DistrettoA ha presentato in contemporanea il murale, realizzato nel muro di ingresso alla scuola, dello street artist portoghese Eime, vincitore del bando URBAN ART CONTEST. E per il terzo anno consecutivo ha sostenuto il FOOD REVOLUTION DAY, promosso in tutto il mondo dallo chef Jamie Oliver.
Credits: io in itinere e foto di Rename per CinefoodRomagna
Cena Itinerante, Faenza, 15 maggio 2015.
Appuntamento al prossimo anno.