La giornata – che si prevede bella intensa – dovrebbe iniziare con un’abbondante colazione; Porto – e il Portogallo tutto – pullulano di piccoli localini dove mangiare rapidamente un pastel, un salgado o – a ora di pranzo – un piatto caldo, comodamente seduti ad un tavolino, nel sole che accarezza il paese quasi tutto l’anno, oppure in piedi al bancone se si va di fretta. Nel quartiere alto di Aliados – a due passi del maestoso municipio – il Mercado do Bolhao catalizza alcune interessanti location gastronomiche.
Iniziamo dunque la giornata con un buon caffè espresso, di solito servito lungo in tazza grande, quella che noi usiamo per il cappuccino; per un espresso all’italiana, bisogna chiedere un cafè bica; se lo desiderate macchiato, chiedete un cafè pingado. Lo si può ordinare alla Pasteleria Aquarela, nella rua de Santa Catarina, dove Pasteis de Belèm, Queijadas e Traveseiros fanno bella mostra nelle vetrine. A due passi, proprio di fronte all’entrata principale del Mercado, lo storico Confeitaria do Bolao: lunghissime vetrine con il meglio della produzione di pasticceria dolce e salata e una sala interna per rilassarsi, molto anni ’70.
Dopo una rinfrancante colazione è il momento di fare un bel giro al Mercado do Bolhao. Un bell’edificio fien-de-siécle, con un cortile interno e disposto su due piani; al piano superiore ci sono bancarelle ortofrutticole, dove è soprprendente trovare i grielos, dei broccoletti simili ai friarielli – e molti frutti tropicali provenienti dalle ex-colonie sudamericane e africane, che mantengono dei canali commerciali privilegiati. In uno dei quattro angoli una piccola chicca: una maintegaria che sembra uscita da un film degli anni ’70. Al piano inferiore, oltre a un po’ di botteghe con souvenir per turisti, tanti bacalheiros e salsicheros. Sui banchi del pesce tantissime specie di pesci oceanici, quasi sconosciuti in Italia, e n-mila varietà di bacalhao, il nostro stoccafisso.
Nel frattempo si è fatta ora di pranzo e senza uscire dal mercado ci si può fermare al piano terra; al centro del cortile diversi caffè che offrono pasti veloci, ma le sardinhas asadas di Donha Maria sono davvero un must per portegni e turisti. Nella zona del Bolhao vale anche la pena di indulgere in compere gourmet, grazie alla discreta concentrazione di negozi con specialità enogastronomiche; molto valido A pèrola do Bolhao, con le sue splendide vetrine art deco inizio ‘900.
E’ il momento di una bella passeggiata digestiva, scendendo verso il fiume, lungo la strada principale in direzioneStazione di Sao Bento e poi lungo la Rua Flores, fino al Jardim do Infante Dom Enrique; qui da non perdere la Igreja de Sao Francisco che vi lascerà letteralmente a bocca aperta. Immergetevi dunque nel quartiere della Ribeira, fin sulla banchina, e passeggiando lungo il fiume raggiungete il bellissimo ponte Luis I progettato da Eiffel e attraversate il fiume Douro. Siete nella cittadina di Vila Nueva da Gaia, dove – lungo la sponda del fiume – si affollano le distillerie di Vinho do Porto, con le loro gigantesche insegne ben visibili anche dall’altra sponda del fiume e le caratteristiche barche alla fonda lungo il fiume. Concedetevi una visita in una delle distillerie, ce ne sono per tutti i gusti: dalla visita delle cantine che dura 45 minuti, fino alla due giorni, con risalita del fiume e visita alle vigne nell’entroterra della regione, pernottando in una finca; Ferreira è la marca più venduta in Portogallo ed ha delle bellissime cantine.
Nel frattempo è giunta l’ora dell’aperitivo; tornate sulla sponda nord del fiume (quella di Porto) e dirigetevi senza esitare alla splendida terrazza del bar Ponte Pensil, un bastione sul fiume che godrà della luce dell ultimo raggio di sole della giornata, sorseggiando un Porto blanco o una Super Bock, la popolarissima birra portoghese.
Per la cena ci sono 2 opzioni: si può rimanere nella parte bassa della città, nei dintorni della Ribeira, evitando con cura tutti i localini acchiappa-turisti sul lungofiume. A grade assicura un ambiente familiare e cucina di casa: il signor Adelino Ferreira gestisce la sala garantendo la giusta convivialità, mentre la signora Elena nella sua cucina piastrellata prepara polpo al burro e vino e le sardine grigliate. Per una cena etnica il Kyodai è un piccolo sushi bar di altissima qualità, in uno dei vicoli adiacenti la Praca da Ribeira: chef nippo-brasiliano, pesce freschissimo e menu fisso per due persone. In alternativa ci si può dirigere nuovamente verso la parte alta della città: non lontano dalla piazza Aliados, si trova O escondidinho, cucina tipica, vera, un poò agée, con arredi tipici delle case signorili portoghesi e azulejos, camerieri col papillon; rifinitura e sporzionamento dei piatti avvengono al tavolo. Da provare il bachalau a la brasa, una sorta di fricassea con uovo e baccalà.
E se la notte è ancora lunga, la zona tra la Rua Fabrica e la Torre dos Clerigos – stradine pedonalizzate – pullula di bar dove attardarsi per un long drink o degustare un bel Tawny Port di 20 anni, magari accompagnato da un buon sigaro; il Casa do livro è un’enoteca arredata con pezzi vintage che ospita band dal vivo nei week-end, mentre il Plano B è caffè e galleria d’arte con DJ set, musica dal vivo e performances artistiche.