Berlino da vedere e da mangiare

Berlino è una di quelle città che piacciono o non piacciono, ha pochissime vie di mezzo. Non ha – oggettivamente – le bellezze architettoniche classiche della altre capitali europee, ma in tempi recentissimi tanti archistar l’hanno utilizzata a mo’ di palestra, con risultati a volte splendidi, a volte discutibili; inoltre, i tedeschi hanno un po’ la mania di radere al suolo la loro storia.

Tuttavia è una città con un incredibile fermento culturale e se la si visita più di una volta – senza dover rincorrere le attrazioni turistiche nelle 48h di un weekend – entra davvero sotto pelle. Forte della mia esperienza berlinese, senza pretesa di essere esaustivo, vi segnalo alcune tavole interessanti, inframezzate da qualche consiglio su cosa vedere a Berlino tra un pasto e l’altro.

Il super-classico
Dove mangiare la vera cucina tedesca? A 4 passi da Alexander Platz, al fondo di un vicoletto dove si trova anche un bel giardino, Zur Letzten Instanz – L’ultima istanza, nome che deriva dalla vicinanza al tribunale, in tempi remoti – è uno dei ristoranti più antichi della capitale, fondato nel 1621, e pare che il suo bellissimo trono-stufa all’ingresso abbia ospitato anche Napoleone. Lo stinco è sublime, le polpette fantastiche. Tutti piattoni per stomaci robusti; un posto da non perdere.

A 10 minuti di cammino dal ristorante, da vedere il quartiere di Nikolai Viertel, che ancora conserva il fascino delle case tipiche del Brandeburgo con i tetti spioventi, allegre e colorate, affacciate su un tratto dello Sprea.

Il nostalgico
Nel quartiere di Friedrichshain, nel cuore della ex Berlino-est (in via di totale cancellazione, in quanto storia disdicevole, per i tedeschi) Engler’s unikat è un ristorante che raccoglie tantissimi cimeli della fu DDR. Ci si viene soprattutto per l’ambiente; la cucina è un’onesta cucina casalinga tedesca. Il fegato non vi ringrazierà.

Per i veri nostalgici della DDR – i malati di ost-algie – c’è il museo della DDR, vicino al Berliner Dom. Una ricostruzione interattiva – realizzata con molti cimeli d’epoca – di quella che era la vita dei tedeschi dell’est, dalla Trabant alle case uguali per tutti, fino alla ricostruzione di un commissariato. Molto interessante.

Lo stellato, anzi due
Diversi sono i nomi a Berlino per sedersi ad una tavola stellata. Io ve ne segnalo due: il Tim Raue, con una strepitosa offerta a ora di pranzo: una cucina ispirata all’Asia, dove lo chef si è formato. Il secondo è il Reinstoff, nel Mitte, il quartiere forse più vivace della capitale, all’interno di un cortile tra due edifici; una cucina vivace e moderna in un ambiente elegante ma informale allo stesso tempo.

E’ un must, davvero non se ne può fare a meno: il Fernehturm, la torre della TV della DDR, è un gioiello architettonico degli anni ’60 ed è diventata simbolo di Berlino. Una vista mozzafiato lì da dove la DDR spiava i vicini dell’ovest.

Lo street food
Fossi in voi eviterei gli stand di wurstel di Alexander Platz o – peggio ancora – i venditori ambulanti. E dato che Berlino è piena di turchi vi consiglio il kebab di Mustafa, nel quartiere multietnico di Kreuzberg. Preparatevi ad una lunga fila, ma la simpatia del gestore e la bontà del kebab vi ripagheranno. E dopo aver mangiato concedetevi una bella passeggiata lungo i viali alberati e le case liberty di questo splendido quartiere. Nel caso abbiate voglia di hamburger, quello che una volta era il bagno pubblico di una delle fermate della metro pare faccia i migliori della città. Burger-meister, ovviamente.

A poche distanza da Burgermeister, attraversando il ponte, c’è la Est side gallery, il tratto di muro più lungo ancora conservato, quello su cui si sono sbizzarriti tutti i graffitari; ma affrettatevi, che la furia immobiliare di Berlino presto tirerà giù anche quello.

Il trendy
In un ex magazzino di mattoni rossi, un locale dove si mangia decisamente bene – soprattutto le carni – ma dove si va anche per un drink con gli amici, per qualche tapas o per i dj set; il Sage restaurant vi accoglie con un’enorme statua di Budda all’ingresso, interni post-industriali e una “spiaggia” attrezzata d’estate sul retro del locale, che dà sullo Sprea.

Non amate i musei? Non importa. Il Pergamon non potete perderlo lo stesso. Perché?! Andateci. Punto! E se avete un paio di giorni visitate tutti i musei dell’isola sullo Sprea.

La birra artigianale
Berlino è piena di biergarten, cortili tra i palazzi con tavoloni comuni dove degustare dell’ottima birra e qualche wurstel, ma a pochi passi dal Checkpoint Charlie – il più famoso dei posti di frontiera tra Berlino-est e Berlino-ovest, ridotto ormai a fotoricordificio ma da visitare comunque –  un ottimo indirizzo per degustare birre artigianali. La sala del Meisterstueck è molto particolare, con le pareti traboccanti di orologi a cucù, ha una fantastica griglia a vista ed un bel biergarten. Una carta delle birre davvero sconfinata, dove scegliere il meglio della produzione artigianale tedesca.

Qualche fermata di metro più a nord della porta di Brandeburgo, entrando nella metro di Gesundbrunnen, dietro una piccola porticina di servizio si nasconde un rifugio della seconda guerra mondiale perfettamente conservato. La visita guidata, curata da Berlin unterwelten, è molto interessante e i treni della metro di passaggio ricreano esattamente il rumore dei bombardieri del ’42. Un’esperienza davvero emozionante da non perdere. Una volta in superficie, basta attraversare la strada ed entrare nel parco per scoprire i resti di uno dei tre forti che difendevano Berlino durante la seconda guerra mondiale; anche le visite di questa fortezza sono gestite dalla stessa associazione.

Acquisti gourmet
Oltre alla birra – un po’ scomoda per il viaggio con solo bagaglio a mano – vale la pena comprare i wurstel, quelli veri. All’ultimo piano dei grandi magazzini KaDeWe c’è una fantastica food-court dove acquistarne in quantità e qualità, per scoprire che ci sono N tipi di wurstel – ne avevo parlato qui. E vale la pena anche fermarsi ad uno dei tanti angoli food all’ultimo piano, come quello della charcuterie, dello stinco o delle ostriche, per un pranzetto veloce, magari prima di proseguire per il vicino castello di Charlottemburg.

                  

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Fabrizio Cioffi

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