Malmedy, paese belga nel Parco Naturale des Hautes Fagnes, da sempre conteso tra Germania e Belgio, è la patria dell’ennesima versione di biscotti chiamati baci, baisers de Malmedy.
La zona in cui si trova, al confine tra Lussemburgo e Germania, è la prova della creatività costituzionale di questo paese dove convivono uno stato federale, tre regioni e tre comunità (francofona, fiamminga e germanofona), ciascuna con competenze non esclusive che si sovrappongono: in questa regione, a maggioranza francofona, è ospitata la comunità germanofona del Belgio e alcuni comuni detti “a facilità”, nel senso che gli abitanti di lingua tedesca hanno diritto di parlare la loro lingua nelle sedi amministrative e istituzionali. Malmedy è uno di questi, non lontano dal punto più alto dell’intero paese: una scala (!) in località Signal de Botrange, costruita dai Belgi su questo altopiano di torba che raggiunge l’altitudine di 694 metri sul livello del mare, per colmare, con il consueto senso dell’assurdo, i sei metri mancanti a fare cifra tonda.
I baci di Malmedy furono inventati da Rodolphe Wiertz, che li chiamò in un primo tempo “meringhe bianche” e li ribattezzò negli anni ’30. A base di albumi, mandorle e zucchero, hanno la consistenza dei macarons e il gusto di amaretti delicati; il collante è crema al burro o panna montata. La ricetta è proposta qui sul sito della gastronomia vallona.
Solo nel periodo di Carnevale sono prodotti anche i croustillants à la maquée, sorta di piccoli bomboloni tondi senza ripieno, impastati con un formaggio fresco bianco tipico della regione (maquée), risultato della coagulazione del latte battuto.
Assicuro che entrambi sono una bella gratificazione dopo ore di passeggiata nella neve in questa zona che è meta turistica principalmente per gli sportivi che si dedicano allo sci di fondo, in cui, a dispetto della scarsa altitudine, si respira incredibilmente atmosfera da montagna.
La pasticceria Halmes di Malmedy, dove sono state scattate le foto dei dolci, si trova sulla Piazza Albert I, in pieno centro: nel ricchissimo menù appare, tra le bevande calde, il bicerin, e per me, che sono piemontese, il nome ha evocato immediatamente la specialita’ inventata a Torino a base di caffè, alcol e cioccolata di cui Cavour andava ghiotto. Solo che a Malmedy non si dice “bicerìn” ma “biserén” e il sapore non ha niente a che spartire con il gusto della memoria che ha risvegliato la malinconia di casa.
Se andate a Torino, dovete berlo QUI. Se andate a Malmedy, ordinate i baci!