È oggi l’ultimo giorno per visitare Taste, la grande manifestazione fiorentina che per la dodicesima volta mette in vetrina quasi 400 produttori di eccellenze enogastronomiche di nicchia italiane.
Sotto i suoi riflettori una schiera di oltre 500 giornalisti e 5000 buyer e operatori del settore si è mescolata lo scorso fine settimana ad una folta schiera di appassionati di cibo di tutta Italia ed ben altre 40 nazioni, facendo contare in due giorni oltre 10.000 presenze.
Taste è un viaggio attraverso cibo, vino, oggetti ed idee. Un posto per scoprire le diverse tendenze del gusto, tra tradizione e innovazione. Con quest’anno anche uno spazio a parte dove poter acquistare i prodotti in esposizione. Perché va bene assaggiare, ma vuoi mettere portarsi a casa un pezzetto di piacere?
È per me la prima volta al Taste, devo confessarlo. Fiere di prodotti italiani di qualità per fortuna ce ne sono anche fuori dall’Italia, i Paesi Bassi non fanno eccezione. E i produttori di qualità viaggiano, perché sono orgogliosi del loro prodotto e lo vogliono far conoscere ed apprezzare a chiunque, senza confini.
Dunque non è stata una sorpresa incontrare alcuni produttori fantastici, persone appassionate del lavoro che fanno, con cui ci eravamo già incontrati in altre occasione nella capitale olandese. Ve ne racconto alcuni.
Andrea Magi
Totalmente toscano, ecco come si può definire questo gigante buono dagli occhi che brillano e il sorriso sempre pronto. Appassionato selezionatore e affinatore di formaggi rigorosamente della sua terra, cura uno per uno i suoi pecorini come fossero dei neonati. Per lui affinare significa perfezionare, trasformare la materia per renderla migliore. Un po’ giocare con la materia, sperimentare, come facevano una volta gli alchimisti. Ma affinare è un’arte che Andrea conosce molto bene. I suoi pecorini, a seconda del tipo, vengono maturati in luoghi diversi, per esempio in grotte dallo speciale microclima, oppure avvolti con foglie di castagno o fave di cacao pestate, o anche stagionati con erbe toscanissime come il rosmarino o l’alloro oppure la salvia. Ogni formaggio assume una sua identità ed il problema è desistere dal volerli assaggiare tutti. Perché a Taste ne ha portati ben oltre settanta.
Antonio Autore
Ovvero: come mi trasformo da manager internazionale a rappresentante di un prodotto d’eccellenza tradizionale del mio paese di nascita. Questa è molto in sintesi la storia di Antonio Autore, originario di San Marco dei Cavoti, un piccolo paese dell’Appennino beneventano noto come il paese del torrone, di cui il croccantino è la declinazione più golosa: un abbraccio di cioccolato fondente intorno ad un nucleo di mandorle e nocciole che Autore realizza ancora oggi secondo tradizione nel paiolo di rame. Le materie prime sono italiane e che non si è risparmiato sulla qualità, si sente. E poiché anche l’occhio vuole la sua parte, anche sul design e il packaging non si è risparmiato, e quello di Autore è decisamente accattivante.
Al Taste ha presentato una spatola disegnata dallo studio Vitruvio Design di Venezia per le creme spalmabili: una striscia d’acciaio serigrafata che si poggia in equilibrio sul bordo del barattolo. Immergermi. Non immergermi. E chi resiste?
Marco Colzani
Con Marco ci siamo incrociati il mese scorso allo Chocoa, dove era presente con le sue tavolette di cioccolato mono origine, Amaro. Quella che mi aveva colpito di più è stata il Milano Bitter, un fondente 80% creato in collaborazione con un mastro profumiere: il cacao viene infuso delle erbe usate per aromatizzare i bitter tipo il Campari ed assume profumi e sapori inaspettati. Ma al Taste non c’è traccia di cioccolato: è primavera, tempo di robine fresche e salutari. E così ecco i Nettari di Frutta, dei frullati prodotti con frutta fresca che Marco si fa arrivare al momento di piena maturazione. I frullati sono prodotti a basse temperature per conservare la qualità e gli aromi e in assenza d’aria, così che la frutta non si ossida e non c’è bisogno di conservanti, coloranti, additivi e acidificanti. Certo, la tavoletta di cioccolato è sempre il comfort food preferito, ma un succo di ciliegia bello freddo quando fuori ci sono 35° C non è da meno.