Alzi la mano chi non ha mai usato un olio essenziale. Nessuno vero? Ci sarà chi lo ha aggiunto all’olio da massaggio, chi lo ha riscaldato per il profumo, chi ne ha versata qualche goccia nell’acqua dell’umidificatore. Ma gli oli essenziali hanno anche un uso interno molto interessante anche se molta attenzione deve essere posta nella scelta del prodotto. Ce ne parla Veronica Pacella, nutrizionista, amica e fonte inesauribile di informazioni preziose.
Cos’è un olio essenziale?
L’olio essenziale è un insieme di sostanze aromatiche e volatili prodotte dalla pianta in piccole quantità, estratte da fiori, foglie, corteccia, radici, resine, frutti, scorze e legno. Da una stessa pianta si possono ricavare anche oli diversi che, a dispetto del nome, non comprendono necessariamente sostanze oleose. In un olio essenziale queste sostanze sono molto concentrate e ne racchiudono l’essenza, le proprietà, ma anche la forza energetica e vitale. Proprio per queste caratteristiche gli oli essenziali possono lavorare su più livelli: fisico, emotivo ed energetico – sottile. La prima caratteristica di un olio essenziale è quella di avere un aroma particolare, da qui il termine “aromaterapia” che da il nome alla branca della fitoterapia che studia la composizione e i benefici degli oli essenziali. L’aromaterapia ha origini antichissime nel tempo ed era utilizzata per migliorare la salute e il benessere psico-fisico.
Come si produce?
Gli oli essenziali posso essere estratti in diversi modi: la distillazione in corrente di vapore e la spremitura a freddo sono quelle più diffuse garantendo la purezza dell’olio e mantenendone intatte le proprietà. Poi ci sono altri tipi di estrazione, fra cui quella con CO2, in alcool o con solventi, metodi però che non garantiscono la purezza dell’olio. Si procede con l’estrazione quando la pianta raggiunge il suo “tempo balsamico”, cioè il momento in cui presenta la massima concentrazione dei principi attivi.
Come si usa?
Ci sono principalmente due modi per utilizzare un olio: per uso interno, nel caso in cui l’olio sia puro e sicuro da utilizzare per via interna, oppure per uso esterno applicato a livello topico, a contatto cioè con la zona del corpo interessata attraverso massaggi e bagni, oppure diffuso nell’ambiente. Gli oli essenziali si contraddistinguono per la rapidità della loro azione diffondendosi attraverso le membrane cellulari del nostro organismo e le mucose sia quando applicati topicamente, sia per uso interno. A livello emotivo agiscono grazie alla loro volatilità, che raggiunge i recettori nasali e che, attraverso di essi, arriva al sistema nervoso centrale e più precisamente all’amigdala, una struttura che gestisce le emozioni e la memoria emozionale. In tutti e tre i casi, un olio viene generalmente diluito in un vettore (acqua, olio o crema neutra) in base alle sue proprietà e alla sensibilità che può determinare quando applicato sulla pelle. Molti oli infatti vanno necessariamente diluiti prima di essere utilizzati.
A cosa servono?
Gli oli essenziali hanno numerosissime applicazioni. Grazie alle loro proprietà possono essere utilizzati in modo positivo sostenendo l’organismo nelle sue funzionalità, supportandolo in moltissimi disturbi e rafforzando la funzione di organi o apparati. Pensiamo ad esempio all’olio essenziale di limone, uno degli oli più diffusi. Il limone favorisce la digestione, la depurazione, la respirazione, migliora la sintomatologia legata alle allergie, riduce la pressione alta, stimola il metabolismo e ha un effetto anti-infiammatorio nel caso di artrite e dolori muscolari. Per non parlare della sua gradevolezza quando lo utilizziamo per aromatizzare l’acqua da bere o in cucina. A livello emotivo il limone è un’energizzante e rivitalizzante, favorisce la concentrazione e l’ottimismo, in linea con il suo colore giallo che richiama il sole, aiutando per questo motivo anche nel risveglio della coscienza e della consapevolezza, schiarendo pensieri e idee prima confuse.
Si possono ingerire?
Sebbene si sottolinei spesso la pericolosità degli oli per assunzione interna, un olio essenziale può essere ingerito. La sua sicurezza dipende principalmente dal metodo di estrazione e dal tipo di olio. Molti oli essenziali possono essere assunti per via orale purché puri al 100% (e quindi estratti in corrente di vapore o spremuti a freddo) e con la specifica indicazione sulla boccetta dell’uso interno. Io utilizzo degli oli estratti in corrente di vapore con un grado terapeutico puro certificato. Questo significa che, quando indicato, posso essere usati in tutta sicurezza per uso interno. Ci tengo a sottolineare che, come tutte le cose, anche con gli oli essenziali ci vuole buon senso. Come abbiamo detto, è un concentrato purissimo di sostanze che le piante utilizzano per diversi scopi: attrarre gli insetti per favorire l’impollinazione, repellere insetti, muffe o batteri dannosi, comunicare con altre specie del regno vegetale e animale. Gli oli essenziali non sono innocui, ma utilizzati nelle giuste quantità e diluiti in modo opportuno possono avere effetti molto positivi per il nostro benessere fisico, emotivo, mentale e spirituale.
Perde le sue caratteristiche terapeutiche se riscaldato?
Sì, si consiglia di non scaldare l’olio né di tenere il flaconcino aperto perché, essendo l’olio essenziale volatile per definizione, si ossida facilmente e perde le sue caratteristiche. Per questa ragione una volta aperto il flaconcino deve essere conservato in frigo o al fresco.
Che sigle dobbiamo cercare per essere sicuri che un olio essenziale sia puro e adatto all’alimentazione?
Generalmente ciascuna azienda produttrice indica in modo chiaro se l’olio può essere utilizzato per uso interno o solo per uso topico. Nel primo caso, quando l’olio è puro al 100%, può essere utilizzato anche nell’alimentazione, donando sfumature molto gradevoli ai piatti ed esercitando un effetto benefico sull’organismo grazie alle sue proprietà.
Abbiamo diversi oli essenziali che possono essere utilizzati in cucina per arricchire i piatti e possono essere divisi in 4 grandi gruppi: spezie (pepe, cannella, zenzero, chiodi di garofano, coriandolo, cardamomo, cumino, anice, ginepro, noce moscata), erbe aromatiche (origano, rosmarino, timo, basilico, mirto, alloro, maggiorana, finocchio, salvia, melissa), agrumi (limone, arancio, mandarino, pompelmo, bergamotto) e fiori (lavanda, rosa, ylang ylang, geranio, neroli).
Si utilizzano diluiti in olio extravergine di oliva o nei condimenti dei piatti, siano essi cereali, verdure, legumi, insalate, derivati della carne e del pesce, pane e dolci.
Per farci conquistare dagli oli essenziali possiamo cominciare con due oli comuni come limone o lavanda in modo semplicissimo: una goccia in un litro e mezzo d’acqua in bottiglia di vetro per aromatizzarla e renderla più gradevole da bere durante la giornata. Il limone energizza e favorisce la depurazione e la funzionalità gastro-intestinale, la lavanda rilassa e riequilibra, bilanciando anche le emozioni e favorendo la serenità.
Per ogni olio essenziale si apre un mondo che vale la pena scoprire!
Raccomandiamo a chiunque si voglia avvicinare agli oli essenziali per uso interno di non improvvisarsi. Veronica è disponibile per ogni chiarimento. Siate prudenti!