Noi italiani siamo strani. Sempre pronti a disprezzare la cucina degli altri paesi, pur con qualche eccezione, spesso senza averla assaggiata, ma altrettanto ansiosi di metterci in lista d’attesa per un tavolo al Noma di Copenhagen, che propone una cucina non proprio per tutti i gusti, siamo onesti.
Insomma, meglio licheni o formiche che brulicano sullo yogurt che pesci dei mari nordici o salse sconosciute.
Nella convinzione che si possa mangiar bene in ogni paese anche senza accendere mutui per sedersi nel ristorante multistellato e che il bello del viaggio stia sempre, sempre, anche nel conoscere i cibi e la cucina locali, sostengo fortemente i mercati, che spesso non sono solo i luoghi dove incontrare gli ingredienti che ci sono ignoti, ma anche quelli dove ci si può sedere a mangiare qualcosa mettendo in moto la curiosità delle papille a prezzi ragionevoli.
Dal settembre 2011 a Copenhagen ha aperto Torvehallerne. Definirlo mercato è riduttivo. La duplice, grande struttura in vetro e acciaio che occupa un sito tradizionalmente adibito a mercato, è qualcosa di più. Food hall, potremmo chiamarla scomodando l’Inglese, sempre così facile e invadente: uno spazio, in altre parole, completamente dedicato al cibo sia da preparare che da gustare in loco, ma di alto livello.
La qualità, e anche lo stile, sono ai massimi, i banchi belli e ordinati, da riempire gli occhi di desiderio e di piacere. E se i prezzi appaiono elevati, non va dimenticato che a Copenhagen sono tendenzialmente cari, ma qui il supermercato con il suo appiattimento è un ricordo davvero sbiadito.
Sognato dall’architetto Hans Peter Hagens, che, disturbato dal degrado dell’area, presentò il progetto nel 1997, Torvehallerne è un piacere da esplorare, con la luce che filtra dalla trasparenza dei vetri, la pulizia, gli spazi larghi che distanziano gli stand, circa ottanta, che offrono tutto il meglio della produzione danese.
Pesce e verdure, carni e formaggi, pane, dolci, cioccolata, tutto accuratamente selezionato, con un occhio di riguardo al biologico. E spezie, tè, caffè, erbe aromatiche, succhi di frutta, vino. Persino qualche attrezzatura da cucina.
Non mancano prodotti esteri, e contrariamente a quanto solitamente avviene in questo genere di mercati a prevalere non è l’esotico orientale ma il mediterraneo: prodotti francesi e italiani, greci e spagnoli, venduti, grazie al cielo, da veri Francesi, Italiani, Greci e Spagnoli.
E aggiungo con mediterraneo orgoglio che il banco dei formaggi francesi e quello dei salumi iberici sono un totale incanto.
Naturalmente ci si può trattenere, seduti, a prendere un caffè o una qualsiasi bevanda, a mangiare un pasticcino e un gelato, ma anche a consumare un pasto veloce: pesce fritto, il classico smørrebrød, aringhe, panini, insalate di crostacei, oppure pasta, tapas spagnole, confit d’oca o anatra.
In sintesi, un’oasi di gusto, qualità e freschezza che nell’estate 2012 conquistava 90000 visitatori alla settimana, e probabilmente oggi ne attrae ancora di più.
Torvehallerne Market,
Frederiksborggade 21,
Copenhagen, Danimarca.