Costa Brava gourmet

L’estate si avvicina e si inizia a fare piani su dove trascorrere almeno un paio di settimane al caldo, visitando bei luoghi e – possibilmente – mangiando bene. La Spagna – da sempre tra le mete preferite dagli italiani – promette ottime esperienze culinarie, sia con la sua cucina tradizionale, sia con le nuove stelle – in senso micheliniano e non – dei fornelli; ecco una mini-guida della Costa Brava.

La Costa Brava è la costa “selvaggia” degli spagnoli, quella che, dal confine francese sul Tirreno, arriva fino a Barcellona. Nonostante lo “scempio” delle coste perpetrato negli anni 70, la Costa Brava conserva ancora delle bellissime spiagge, spesso incastonate in calette meravigliose, soprattutto nel promontorio di Cap de Creus, dove si trova anche la Cala Montjoi, famosa per ospitare el Bulli, il ristorante di Ferràn Adrià che ha chiuso i battenti circa un anno fa.

– Cadaques –

Se le spiagge kilometriche super-affollate non fanno per voi allora dirigetevi verso le spiagge di LLafranc, Begur, Tamariu, Calella de Palafrugell, Tossa de Mar o Cadaques. Tossa de Mar e Cadaques – buen retiro di Dalì e che ospita anche la sua casa-museo  – sono considerate le due perle ella costa, che presenta anche degli interessanti villaggi medievali nell’entroterra, come la Bisbal, Torroella e Peralada.

La cucina tipica risente della vicinanza dei cugini francesi, prendendo il meglio del mare e dell’entroterra, con gran profusione di piatti mar y montaña. Da non perdere la zarzuela – una zuppa di pesci e crostacei in una salsa di cipolle, sherry e paprika – la sopa de fredolics – la zuppa di lumache – la esqueixada – un’insalata a base di merluzzo e la crema catalana.

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– zarzuela –

E dato che poi alla fin fine siamo in vacanza, vale la pena concedersi una cena in uno dei ristoranti stellati della costa; ve ne segnaliamo alcuni:

El celler de can Roca – chef Joan Roca – a Girona, votato il secondo miglior ristorante al mondo nella classifica 50best, 3 stelle Michelin ed un rapporto qualità / prezzo straordinario.

L’elegantissimo Sant Pau – chef Carme Ruscalleda – a Sant Pol de Mar, non lontano da Barcellona.

Il Miramar – chef Paco Perez – dov’è possibile assaggiare quanto di più vicino alla cucina del Bulli, di cui lo chef è ammiratore ed emulo, a Llança.

Non stellati, ma validissimi, il ristorante Casamar  – chef Quim Casellas – nella bellissima cornice di Llafrance e il ristorante Es Furio, una vecchia casa di pescatori trasformata in piccolo hotel con ristorante, a Tamariu

Non resta che prenotare e partire.

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Fabrizio Cioffi

1 Commento Aggiungi un commento

  • Caio, c’e un errore nel post: la sopa de fredolics non è una zuppa di lumache bensi una zuppa di funghi. I fredolics di fatto sono dei funghi, che in italiano sarebbero le morette. Anche le lumache sono tipiche effettivamente, e si mangiano di solito alla Llauna, ovvero cotte sulla brace con un apposita piastra (la llauna) e condite con aglio, olio e prezzemolo e spesso accompagnate dalla salsa allioli. Pero le migliori lunache si mangiano in provincia di lerida, confinante con la zona.

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