Annata da ricordare, la 2019, per San Leonardo. Il percorso è partito in salita, con un maggio freddo e piovoso che minacciava gelate, ma fortunatamente si è riscattato con un’estate regolare e calda, che ha ristabilito gli equilibri portando a una maturazione perfetta. Ma di quest’annata non si ricorderà solo la straordinaria qualità delle uve portate in cantina: con la 2019 infatti, il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga di Tenuta San Leonardo porta a casa la sua sessantesima vendemmia e per celebrarla c’è un meraviglioso San Leonardo 2015 in uscita, già incensato dalle guide di settore coi premi più prestigiosi.
Dopo il 1959, anno in cui il Marchese Carlo conclude gli studi di enologia a Losanna, nel mondo del vino italiano si assiste a notevoli cambiamenti, dalla nascita della piramide di qualità con le DOC e più tardi le DOCG, all’inizio delle sperimentazioni con i vitigni bordolesi in Toscana.
Grazie all’amicizia e la collaborazione col Marchese Mario Incisa della Rocchetta subito dopo gli studi, la passione del Marchese Carlo per il vino si fa sempre più viva. Al suo ritorno a San Leonardo dà il via, a partire dagli anni Settanta, a una vera e propria rivoluzione della tenuta. Introduce in vigna nuove pratiche di allevamento e studia sistemi innovativi di potatura per ottenere i migliori risultati.
Vero e proprio esteta della natura, convinto che la bellezza del paesaggio non sia un vezzo ma sia sinonimo di armonia, salute ed eleganza che si possono poi trasferire nei vini, ricorda di quegli anni il Marchese: “tra i diversi vitigni coltivati nella tenuta di famiglia c’era un Cabernet con alcune caratteristiche speciali. Era il Carmenère, un vitigno che dava un vino di grande longevità e che mi diede l’ispirazione per creare il San Leonardo. Avevo assaggiato i migliori vini al mondo e provato emozione e meraviglia di fronte alle loro incredibili qualità e sognavo di creare un vino che potesse esprimere un’eleganza di quel livello.”
Anni di sperimentazione e la consulenza di grandi agronomi ed enologi quali Giacomo Tachis e più di recente Carlo Ferrini lo portano a lavorare su un assemblaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Carmenère per dar vita al suo sogno. Nel 1982 nasce così San Leonardo, un vino profondamente innovativo per quel tempo e che da allora, si è posizionato ai vertici delle classifiche del vino italiano e internazionale grazie al livello di qualità altissimo e costante anno dopo anno. Complice invisibile ma indispensabile di questo successo, la passione di tutte le persone impegnate a San Leonardo, a partire dal figlio Anselmo e il direttore Luigino Tinelli, che il marchese Carlo ha da sempre saputo entusiasmare e far sentire parte di un progetto condiviso il cui cuore è la vigna.
Ed il San Leonardo 2015 appare come un regalo ad onorare il suo ideatore. L’andamento climatico dell’annata è da manuale: un inverno complessivamente mite, una primavera chiazzata da fenomeni piovosi nella norma, fioritura ottimale nella seconda metà di maggio e un’estate calda e soleggiata, caratterizzata dalla giusta escursione termica per garantire un’ottima maturazione fenolica. La vendemmia 2015, iniziata il 22 settembre e terminata il 12 ottobre, ha portato in cantina uve “stellari”. Nel calice, San Leonardo 2015 ha la stoffa dei vini che andranno lontano, la giusta complessità ed eleganza e persistenza infinite. In Italia lo celebrano già i 98 punti e due faccini Doctor Wine, i Tre Bicchieri del Gambero Rosso le 5 bottiglie dell’Espresso, le 4 Viti Ais, i 5 grappoli di Bibenda e i 94 punti della Guida Oro di Veronelli.
E chissà che la 2019 segua le stesse, splendide orme.