Tips4XmasWine #01 – MOSNEL, EBB 2010 “RIEDIZIONE 2020”

Inauguriamo oggi la nuova rubrica di Gastronomia Mediterranea, Tips4XmasWine, che ci farà compagnia fino al brindisi di fine anno con una serie di appassionati consigli utili a bandire le tavole per queste feste natalizie.

Un primo appuntamento che parte dalla Franciacorta, a calpestar la terra di quel vigneto che per primo nel 1968 si è fregiato della neonata DOC in questa zona: il Roccolo di Mosnel.

È il 1836 quando la famiglia Barboglio eredita a Camignone, a sud del Lago d’Iseo, fra dolci colline moreniche, una tenuta agricola dove la produzione di vino è l’attività principale. Della tenuta fa parte anche una villa seicentesca, con al centro del suo giardino un cedro centenario, che è ancora oggi l’albero più grande della Franciacorta e un punto di riferimento aziendale facilmente riconoscibile anche da molto lontano.

Serve qualche anno ancora, nel 1954, per ritrovarci l’allora diciottenne Emanuela Barzanò Barboglio, con la sua intuizione di come sarebbe potuta diventare la tenuta di campagna, trasformandola in una vera e proprio azienda vitivinicola.

Emanuela non è solo la fondatrice della sua azienda familiare, ma promotrice proprio di quel disciplinare di produzione del Franciacorta del 1967 e socia fondatrice del Consorzio nel 1990. Tra le prime anche ad abbracciare la produzione di spumanti con il Metodo Classico ed ad abbandonare senza ripensamenti il metodo Martinotti, seppur in quegli anni ‘90 Mosnel ne fosse il leader di mercato in Franciacorta, ma l’intuizione e l’amore per il territorio ebbero la meglio sulle dinamiche economiche.

Per tutto questo, incluso che nel 1995 è suo il primo Metodo Classico ad ottenere la DOCG, Emanuela è conosciuta e riconosciuta come la “madre” del Franciacorta.

Oggi alla guida di Mosnel ci sono i suoi figli, Giulio e Lucia Barzanò, la quinta generazione. Le vigne sono quasi tutte raccolte intorno all’azienda tanto che dalla finestra del loggiato se ne può abbracciare con lo sguardo una larga parte.

41 ettari vitati suddivisi in 18 vigneti, tutti ad un’altitudine intorno ai 250 metri s.l.m. e condotti secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Il 70% del patrimonio viticolo aziendale è rappresentato dallo Chardonnay.

In una azienda con quasi due secoli di storia e specializzata nella spumantizzazione con Metodo Classico, il tempo rappresenta da sempre un valore prezioso, ed è proprio questo lento trascorrere dei mesi e degli anni che forgia lo stile Mosnel. Per questo la nostra scelta è ricaduta sul Franciacorta che porta nel nome le iniziali di Emanuela Barzanò Barboglio, il vino che Giulio e Lucia hanno dedicato alla memoria della madre.

Un omaggio alla sua eleganza e al suo carattere soprattutto nella versione Riedizione 2020. Più di una decade che separa il momento della raccolta delle uve dalla presentazione del vino, nove anni e mezzo di affinamento sui lieviti e un anno di riposo dopo il dégorgement.

“Abbiamo sempre considerato il tempo come il nostro più grande alleato – ci spiega Lucia Barzanò – convinti che il susseguirsi degli anni giovasse ai nostri vini. Ed è proprio guardando il tempo da un altro punto di vista che è nato il progetto Riedizioni: Franciacorta che tornano dopo lunghi, lunghissimi affinamenti sui lieviti e che diventano vini di grande complessità e sorprendente freschezza. Due vini (ndr: EBB e Parosé) che tornano dal passato per compiere un vero e proprio viaggio nel calice, dimostrando come il tempo lavori e affini il carattere dei nostri Franciacorta e sia capace di regalare nuove emozioni”.

EBB 2010 “RIEDIZIONE 2020” FRANCIACORTA EXTRA BRUT

Chardonnay in purezza è l’omaggio all’eleganza e allo stile di Emanuela Barzanò Barboglio. L’annata 2010, presentata originariamente nel 2015 dopo quattro anni sui lieviti, torna nel 2021 con un dégorgement effettuato a fine 2020, dopo nove anni e mezzo di affinamento sui lieviti.

Solo il mosto fiore è stato destinato alla spumantizzazione di questo Franciacorta. La prima fermentazione avviene in barrique di rovere da 225 litri, e ivi rimane per cinque mesi, fino alla primavera successiva. Poi come detto, quasi dieci anni sui lieviti prima della sboccatura.

L’olfazione è dominata da giovani e radiose note agrumate, congiuntamente ad un floreale di verbena e gelsomino. Lo scorrere del tempo lascia spazio ad una frutta più matura, susine e ananas, rivitalizzate da una nuance iodata che ne allunga il respiro. Il sorso è appassionante, coinvolgente, incalzante, il perlage trascina con sé la freschezza del limone e del gelso bianco. Il finale lungo e minerale ne caratterizza la persistenza che chiude con un delicato tocco balsamico di di eucalipto. Prodotto per la prima volta nel 2003, solo 900 le bottiglie in questa edizione limitata.

Eccellente da abbinare a tutto pasto, è consigliato in modo particolare con antipasti e risotti ai frutti di mare, piatti a base di pesce (sia tartare che al vapore o alla griglia) e carne bianca in umido

Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 4° – 6°C nel classico calice Franciacorta, un flûte dalla forma a tulipano, abbastanza ampio al centro, dall’apertura stretta ma con un punto perlage più profondo da permettere alla bollicine di allungarsi maggiormente verso l’alto, così da accentuare persistenza, profumi e aromi. Ottimo da bere subito, molto interessante da degustare dopo un riposo in bottiglia di almeno un paio di anni.

MOSNEL.COM
Crediti Fotografici: Il Mosnel di Emanuela Barboglio e Figli Soc. Agr. Semplice

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Antonio Cimmino

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