Non c’è soltanto il sole di mezzanotte, non soltanto Babbo Natale e il Circolo Polare Artico. Ci sono anche dei mercati bellissimi, in Finlandia; ogni cittadina ha il suo, all’aperto (Kauppatori) o al coperto (Kauppahalli) e il periodo migliore per visitarli è l’estate.
Benché i mercati si tengano tutto l’anno, anche con temperature che indurrebbero noi, gente mediterranea, a rinchiuderci in casa aggrappati alla stufa, la varietà e quantità dei prodotti della bella stagione li rendono particolarmente attraenti. D’inverno i prodotti in vendita sono naturalmente meno numerosi; ma in ogni caso i mercati finlandesi, animatissimi, sono una vera istituzione, un punto di incontro, un luogo di socialità e sono ospitati talvolta in bellissime strutture.
Nei mercati si trova il meglio di ciò che il territorio finlandese offre, più difficile da reperire nei negozi di alimentari, per lo più della grande distribuzione, poco inclini alla tipicità e tanto alla standardizzazione. E in più, ci si ferma per godersi un caffè e un dolce o un munkki, la ciambella fritta al cardamomo, o si consumano interi pasti: ogni mercato ha diversi punti di ristoro per tutti i gusti: dal ristorante vero e proprio a soluzioni per pasti veloci che consentono di riempire grandi piatti di carta con un assortimento di ciò che si cucina quel giorno e assaggiare un po’ di tutto, soprattutto cibi etnici.
Tra le città che ospitano i mercati più antichi, Turku e Tampere, con Kauppahalli costruite tra la fine dell’800 e i primissimi anni del ‘900. Ma il più antico del paese è il mercato di Helsinki, che si tiene in parte all’aperto in una larga piazza spalancata sul mare e in parte al coperto nella Vanha Kauppahalli (vecchio mercato) fin dal 1889, in versione più affascinante e un po’ meno turistica.
Tante varietà di pesce, crudo, affumicato, marinato e già cotto; molti piatti pronti da portare a casa, soprattutto splendide insalate a base di aringhe, salmone, gamberi. Qualche volta, purtroppo, anche surimi.
E per i più curiosi ci sono la carne di renna e i salumi o i paté di orso, alce e renna, o il Leipäjuusto o juustoleipä (formaggio-pane) un prodotto caseario tradizionale dell’Ostrobotnia un tempo prodotto con colostro di mucca, oggi prevalentemente con latte, che si cuoce sulla fiamma e si accompagna preferibilmente con confettura.
Anche il mercato di Oulu, cittadina della costa occidentale della Finlandia, è ben fornito, vivace e collocato di fronte al mare, in più arricchito da una fila di vecchi magazzini adibiti a negozi di artigianato. Il Toripolliisi, la famosa statua dedicata al poliziotto del mercato, accoglie i visitatori e li introduce alla larga piazza brulicante di vita e alla bella struttura coperta che risale al 1901.
Nel loro splendore estivo, i mercati finlandesi rifulgono dei colori di montagne di frutti di bosco e bacche, del verde brillante dei piselli, che qui si consumano crudi, come snack, e si vendono a litro, del rosso dei crostacei o del rabarbaro e del giallo-arancio dei finferli, abbondantissimi.
E il pesce nordico, che è buono davvero, lo si può acquistare anche direttamente dalla barca.
Se poi a coregoni e salmerini, fragole e lamponi artici, cantarelli, panna acida, affumicati e insalate, curries e riso alla cantonese da consumare seduti al sole (quando c’è) si aggiunge la possibilità di far la spesa di fronte a un panorama come questo, chiunque capirà che i mercati finlandesi valgono l’investimento di intere giornate da stiracchiare pigramente fino al tramonto. Che in estate arriverà molto, ma molto tardi.