Sulla strada dei cuberdons a Gand

I cuberdons (neuzen in fiammingo, “piccoli nasi”) sono caramelle morbide di color porpora e forma conica ripiene di sciroppo di lamponi. Sono prodotti secondo la ricetta segreta del farmacista De Vynck risalente al 1873, il cui ingrediente principale è la gomma arabica.

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La confetteria Geldhof, ad oggi leader incontrastata del mercato, produce cuberdons dal 1954. Fu fondata da Antoine Geldhof, che aveva lavorato come garzone per il nipote dell’inventore, aveva imparato ogni dettaglio e si era quindi messo in proprio producendo i cuberdons che poi consegnava in bicicletta; dal 1979 il timone è passato a suo figlio Tony, che oggi dirige l’azienda insieme al proprio figlio Jo, terza generazione dei Geldhof. La loro produzione comprende oggi biscotti, creme spalmabili, salse più o meno crunchy, sciroppi, birra, tutti al gusto di cuberdon al lampone, ma anche cuberdons di altri colori e altre fragranze – nella foto quelli verdi sono alla mela.

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I cuberdons sono un prodotto tipico della città di Gand, capoluogo della provincia delle Fiandre Orientali, città architettonicamente magnifica, giovane e vivace, ricca di storia ed eventi culturali, il cui centro si presenta così (ci sono giorni in cui la luce è più invitante, ma questo è il nord, bellezza…):

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La confetteria Geldhof propone dal settembre 2014 una passeggiata culinaria nel centro storico di Gand, per scoprirne gli angoli più suggestivi e, gustando specialità a base di cuberdons, festeggiare i 60 anni di attività.

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Secondo il sito, per la passeggiata ci sono tre punti di partenza, in cui viene distribuita la guida (nelle versioni francese e fiamminga), ma quello da cui volevo partire, la cioccolateria De Graslei, si è rivelato chiuso. “Eccesso di successo” (?!), secondo quanto mi hanno detto gli operai che stanno lavorando alla ristrutturazione del locale. A breve aprirà lì l’ennesimo punto vendita di un altro cioccolataio, molto meno blasonato ma altrettanto di successo, Leonidas. Avrei voluto iniziare assaggiando i cioccolatini ai cuberdons, ma ho dovuto rinunciare.

Quindi sono partita dall’hotel Marriott, il cui interno sorprende per il contrasto con la facciata esterna.

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La guida è molto ben fatta (ma non è purtroppo disponibile on line): ci sono cartine chiare, informazioni storiche e bellissime fotografie, alternate a spazi pubblicitari dedicati al prodotti Gelhof e ai locali che partecipano all’iniziativa, con le ricette dei piatti a base di cuberdons che vi si possono assaggiare, tra cui yogurt gelato alla salsa di cuberdons e croccante, gaufre allo sciroppo di cuberdons, ma anche “anatra in struttura di cuberdon con taboulé di quinoa e funghi marinati” (non l’ho assaggiata, e non so se consigliarla…).

Ad ognuna delle 10 tappe del tour è associata una domanda, in una sorta di caccia al tesoro basata sulle curiosità e i dettagli storici dei monumenti. Compilando la scheda disponibile nella guida e rispondendo in modo corretto a tutte le domande, si può essere sorteggiati e ricevere a casa una fornitura di prodotti Geldhof. Per restare in tema, le schede vanno imbucate in cuberdons giganti.

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Per rispondere c’è tempo fino al 13 settembre 2015. Credo che avrò bisogno di un’altra gita – e magari di un’altra degustazione! – per essere sicura di farlo correttamente…

                     

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Claudia Mondino

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