Cos’è Cultural? Un piccolo ma denso festival che ha come scopo la promozione della cultura alimentare italiana nel mondo. Nato a Parigi nel 2014, viene ospitato nella sua edizione autunnale a Matera e quest’anno ha illuminato i Sassi dal 28 al 30 Ottobre. Una novantina tra cuochi, produttori e pizzaioli ha dato vita a masterclass, assaggi, laboratori. Tutto gratuito ad eccezione delle cene. Un appuntamento che deve entrare nelle nostre agende per gli anni a venire. Noi ci siamo stati e ve lo raccontiamo.
Ho conosciuto Mauro Bochicchio, mente e anima di Cultural, un anno fa, durante Terra Madre e Salone del Gusto 2017.
Devo dire che non ci siamo piaciuti subito, come accade spesso a due persone che, assomigliandosi molto, vedono nell’altro soprattutto i difetti.
Parliamo tanto, apriamo milioni di parentesi chiudendone decisamente meno, zompettiamo da un pensiero all’altro, diciamo ciò che pensiamo senza filtri, come se fossimo inebriati dal siero della verità.
Diretti, impulsivi, talvolta goffi, irritiamo in pochi attimi e senza troppa difficoltà gli impazienti, i frettolosi e i pragmatici.
Abbiamo anche dei pregi che oserei definire borderline, primo tra tutti quelli di essere dei visionari, dei rivoluzionari naïf, perennemente in bilico tra i dovrei e i vorrei: noi prima vediamo la “cosa” nella sua totalità, con anche qualche dettaglio inutile già definito, poi ci aggiungiamo il resto, persona dopo persona, pezzo dopo pezzo.
Suppongo – per ipotesi empatica- che Cultural sia nato più meno così: da un’idea volante e strampalata, persa insieme ad altre mille, con obiettivi più sentiti che definiti.
Ma vivendolo, si capisce di più.
Si respira un’aria fresca, si sente sotto pelle che c’é qualcosa di diverso, di più autentico.
È un incontro tra persone, uno scambio di idee, un racconto continuo tra chi coltiva, chi trasforma, chi cucina, chi acquista, chi parla, chi ascolta, chi scrive, chi assaggia, chi curiosa.
Non é un format, é una voglia condivisa che diventa convivialità.
È la semplicità di un buon pane e un buon vino che diventa virtuosa.
È un piccolo porto di terra che mostra tutta la sua molteplice vitalità.
E, se il mondo più superficiale riduce la mala o cattiva sorte della gastronomia nelle sole mani di pochi e blasonati chef, a Cultural il cerchio si allarga e si completa.
Non per quantità, ma per qualità.
Così, tra un assaggio di acqua di pomodoro e di un fico essiccato al sole, puoi incappare nella modernità spiazzante della cucina calabrese, che osa togliere il ruolo di protagonista alla proteina animale e lo affida a tutto il ricco mondo vegetale della sua terra, con garbata ambizione.
Oppure ti ritrovi in mezzo ad una compagnia di giovani pizzaioli che si divertono a stendere e infornare con goliardica attenzione, in un acceso scambio di intuizioni e di lieviti.
Oppure di venire amichevolmente adescata, mentre fai la coda per il bagno, da qualcuno che hai conosciuto 3 minuti prima e ti dice: “devi assolutamente assaggiare questa cosa!”
In tutto questo bailamme di colorata umanità, le tre dimensioni del tempo – passato presente e futuro– si mischiano e si fondono: ogni momento, ogni gesto, ogni pensiero ha importanza, sebbene imperfetti.
L’ego si ricompone, le mani lavorano, le bocche esprimono. Occhi e orecchie si fanno curiosi.
E solo una cosa importa: non chi, ma come siamo.
Immagini di Marco Varoli, che ringraziamo.
mi permetto di darti del tu…hai saputo cogliere veramente tutto quello che Mauro e tutti quelli intorno a lui che lo supportano da diversi anni con fatica e impegno, con quella semplicità come racconti nel tuo articolo… è vero ci sono mille imperfezioni…ma che con il tempo si potrà migliorare sempre di più grazie a tutti voi…dai Chef con i loro meravigliosi Piatti e da quest’anno Chef Pizzaioli hanno portato anche un raggio di sole di gioventù, dai Produttori che credono in Cultural che ci sia qualcosa di buono e soprattutto dai Fotografi nel passato da Michele Amoruso e Marco Varoli che continua nella sua impresa di Cultural e le sue meravigliose foto d’arte…e un ringraziamento anche ai giornalisti…la meravigliosa e sublime oratrice che quest’anno ha dato a Cultural un altro aspetto…quello più vero e genuino… come deve essere…un ringraziamento a tutti