Centro storico, al Ghetto
HOSTARIA DA BENITO – L’Osteria da Benito sforna piatti tipici della cucina romanesco-giudaica dal dopoguerra. Un paio d’anni fa, una coppia di giovani ed entusiasti soci – Nicola ai fornelli e Massimo in sala – ne ha preso le redini ridando nuova linfa al locale. Non solo cucina tradizionale – ottimo il 1,2,3 baccalà e l’agnello cotto a bassa temperatura – ma anche nuove proposte – Spaghetto ai ricci e pomodorino confit, secondo la ricetta sarda – ed un’attenzione quasi maniacale alle materie prime. Sazi, soddisfatti e con voglia di tornarci per un conto sui 35€ per commensale.
Via dei falegnami 12/16
tel: 06 686 1508
http://www.facebook.com/OsteriaDaBenito
Trastevere
DA ENZO AL 29 – La caratteristica è la folla. E la rapidità con cui si liberano i tavoli del piccolo locale. Nella parte meno turistica di Trastevere, lì dove ancora si può passeggiare restando incantati per la bellezza del quartiere, la cucina è solidamentre ancorata alla tradizione romanesca e fa leva sulla qualità dei prodotti. Fritti che ricorderete a lungo, primi per stomaci robusti ed un agnello memorabile. Per 30€ un excursus nella storia gastronomica romanesca, con soddisfazione.
via dei Vascellari 29
tel: 06 581 2260
http://www.daenzoal29.com
Testaccio
DA AGUSTARELLO – Quando – all’uscita del vicino teatro Vittoria – lo stomaco reclama una cacio e pepe, una carbonara o un abbacchio scottadito come si deve, Agustarello (con una sola U) dall’altro lato della piazza, è una certezza. Così come la sua cucina – neanche romanesca – testaccina tradizionale, con un menù pressoché immutabile. Cicorie, puntarelle, coda e, soprattutto, uno degli ultimi ristoranti in cui è possibile gustare la paiata, sia al sugo che alla brace. Piccolo dehors estivo nel vicoletto privato adiacente al ristorante. Si cena con soddisfazione sui 30€.
Via G. Branca, 98
tel: 06 574 6585