Espansionismo pizzaiolo

È già da un po’ che Cenerentola ha ritrovato la scarpetta perduta e ha deciso di non lasciare che la sua carrozza si tramuti in zucca, mai più. La pizza, Cenerentola della ristorazione, ha indossato i panni della principessa e, dal momento che in Italia e nel mondo le pessime imitazioni abbondano, si è messa in viaggio per riaffermare la propria vera identità.

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Potremmo dire che la Magna Grecia sta allargandosi verso il mondo, in versione gustosa e conviviale: avamposti coloniali vengono stabiliti dai migliori pizzaioli partenopei e campani in altre città, in altri paesi anche lontanissimi. Magari le colonizzazioni fossero tutte così, destinate a portare solo piacere. Che si tratti di aprire nuove sedi a pochi chilometri di distanza da quella originaria o di attraversare gli oceani, certo è che la pizza non conosce più limiti. Si sta riprendendo ciò che le spetta proponendosi nelle sue versioni migliori a un pubblico sempre più vasto.

La margherita DOP di Ciro Coccia

La margherita DOP di Ciro Coccia

In Campania c’è chi si amplia e chi si moltiplica, anche senza spingersi troppo lontano dalla propria base operativa. Se già da anni Enzo Coccia ha aperto una seconda sede della sua La notizia a poche centinaia di metri dalla precedente, recentissima è l’apertura a Pozzuoli di La dea bendata, pizzeria che Ciro Coccia ha affiancato alla più antica pizzeria di famiglia Fortuna, nel centro storico di Napoli, regalando al lungomare puteolano impasti leggerissimi, estrema sottigliezza della pizza e fritti deliziosi.

I crocché di patate de La Dea Bendata

I crocché di patate de La Dea Bendata

Ed è di pochissimi giorni fa l’inaugurazione a Napoli di 50 Kalò, nuova sfida di Ciro Salvo, che da Torre Annunziata si è espanso nel capoluogo campano collocandosi in Piazza Sannazaro, zona Mergellina, nei locali di quello che fu lo storico ristorante Al Sarago: i suoi prodotti eccellenti e un menù di pizze rigorosamente stagionali sono già diventati un richiamo trascinante per molti partenopei.

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La “pizza dell’alleanza” di Ciro Salvo

Nel frattempo, a Milano sta arrivando Gino Sorbillo: dopo aver raddoppiato nella sua città con Lievito Madre, sul lungomare di Via Partenope, è imminente l’apertura del suo nuovo locale a Largo Corsia dei Servi, zona Duomo.
Sempre a Milano, Franco Pepe, punto di riferimento della pizza in quel di Caiazzo, porterà i suoi leggendari impasti nel nuovo locale targato Princi in Piazza XXV aprile. La collaborazione, che appariva incerta, sembra ormai confermata, e il nuovo Princi dovrebbe alzare le saracinesche il 28 febbraio.
Ma dell’espansione più eclatante è protagonista una delle pizzerie napoletane più antiche, amatissima da locali e turisti, perennemente gratificata da una lunga fila di avventori in attesa: l’Antica Pizzeria da Michele di Via Cesare Sersale, vero pezzo di storia partenopea immortalato in “Mangia prega ama” (libro e film), ha aperto una propria sede addirittura a Tokyo, ed è già boom di clienti. Lo attestano le foto dei nipponici in coda davanti all’ingresso, coda ordinata, un po’ diversa dall’allegro caos della sede napoletana, regolato però dalla distribuzione di numeri. La sua storica rivale, la pizzeria Trianon, è presente già da qualche tempo a Salerno, ma la famiglia Condurro, che fondò e gestisce la pizzeria Da Michele, ha fatto un passo più lungo.
Va detto che in ciò è stata preceduta da Starita, antica e celebre pizzeria del popolare quartiere Materdei a Napoli, che ha intrapreso un’avventura oltreoceano con la doppia apertura di Don Antonio by Starita: a New York, 309 West 50th Street, e ad Atlanta, 102 West Paces Ferry Road NW.
Si spalancano così, forse, infinite prospettive alla gioiosa colonizzazione del mondo da parte dei pizzaioli di talento.

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Giovanna Esposito

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