Come definiresti la tua cucina, in tre aggettivi?
Italiana, contaminata, incisiva.
Quali sono le tre cose che porteresti con te sull’isola deserta?
La pentola, la pasta e la mia famigliola.
Qual è stato il tuo primo flop ai fornelli? E il più recente?
Il primo flop quando provai a 17 anni a fare i Roccocò (tipico biscotto napoletano del periodo di Pasqua): vennero duri come i sassi… L’ultimo flop è stato quando ci ho riprovato la scorsa Pasqua… penso di non riprovarci più.
Qual è il tuo peggior difetto? E la tua migliore qualità?
Il difetto, la testardaggine. La quaità: gli altri mi dicono che sono umile.
Quale ingrediente non è mai presente nei tuoi piatti?
Lo struzzo e le sue uova.
Chi è il tuo eroe/la tua eroina?
Maradona e i Linkin Park.
Qual è il primo ricordo che hai di te stesso ai fornelli?
Le zeppole fritte con mia nonna.
Se dovessi scegliere un solo piatto che ti rappresenti, quale sarebbe?
Capellini aglio olio e peperoncino, anguilla affumicata e polvere di cacao.
Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Leggo pochi libri, preferisco letture brevi, perchè mi addormento subito, ma Apreda all’Imago l’ho letto e sfogliato più volte ed è il più recente…
Quale piatto vorresti che qualcun altro cucinasse per te?
Black Cod di Nobu, veramente incisivo.
Qual è il paese dalla gastronomia più affascinante per te, Italia a parte?
India e Giappone… le mie seconde case.
Cosa ami fare quando non sei in cucina?
Oziare a casa sul divano, mentre gioco con i miei figli, coccolo mia moglie e guardo una partita di calcio, quella del Napoli ovviamente.
Lascia un piccolo consiglio ai nostri lettori: un ingrediente da riscoprire
Lemon Grass: ha un sapore limonato molto elegante, io l’ho scoperta in Thailandia e me ne sono innamorato. Basta tagliarla e inserirla in un pesce intero, al cartoccio o al forno,e la sua essenza rimarrà inpressa anche a voi, provare per credere.