Il pret-à-gourmet del biska

Molti di voi lo conosceranno: Gianluca Biscalchin, il gastro-illustro-giornalista da cui tutti vorrebbero essere ritratti.
Ebbene, oramai i titoli per definire il Biska, come molti amici lo chiamano, sono diventati più numerosi di quelli di una nobildonna spagnola. Con l’uscita, infatti, del suo primo libro da autore: Pret-à-gourmet, Gianluca si può a tutti gli effetti definire gastro-illustro-giornalista-scrittore.
E siccome è anche una persona estremamente ironica e disponibile, noi di GM lo abbiamo idealmente messo al centro e lo abbiamo intervistato ponendogli una domanda ciascuno.

Lydia:
Per evitare reclami da lettori scontenti, partiamo subito dai refusi e dagli errori, ammesso che ci siano, in Pret-à-gourmet.
Gianluca:
Di errori ce ne sono, come in tutti i libri, anche se in questo caso probabilmente fanno parte dello spirito del libro, che nasce da un apprendista gourmet che impara, per l’appunto attraverso i suoi errori, cos’è l’alta cucina. E lo fa grazie agli insegnamenti di chef, critici e sommelier.

Maria Teresa:
Una disavventura capitata mentre lo scrivevi.
Gianluca:
Ho realizzato di essermi impegnato a scrivere un libro praticamente un mese prima del termine di consegna. Nessuna disavventura, quindi, solo tanta fretta da cui sono derivate una serie di imprecisioni.

Giovanna:
Visto che si parla di gaffe, qual è la peggiore figura che tu abbia mai fatto in un ristorante?
Gianluca:
Mi è capitato di versare l’acqua nel bicchiere del vino, sono stato salvato da un cameriere che elegantemente mi ha tolto dall’imbarazzo con la scusa di sistemare la tavola.
In effetti il dubbio amletico mi assale ancora spesso.

Elvio:
Satira, vignette e fumetti. Tu disegni cuochi, personaggi ed ingredienti: cosa ti faceva mangiare tua mamma da piccolo e che tipo di favole ti raccontava?
Gianluca:
Mia mamma mi cucinava i sofficini, come molte donne che negli anni ’80 lavoravano.
In compenso avevo la classica nonna gourmet che mi ha educato al buon cibo.
Favole poche, guardavo la televisione.

Fabrizio:
Un grande fumettista – Jacovitti o Bunker o Staino – disegna Biscalchin alle prese con una cena; come lo disegna e cosa c’è nel piatto?
Gianluca:
Jacovitti, con tanti salami animati e cibo saltellante sulla tavola.
Nel piatto una quaglia ed un piccione.

Daniela:
Riusciresti a disegnare chi non ti è simpatico?
Gianluca:
A volte devo farlo!

Elvira:
Se potessi tornare indietro resteresti un artista goloso che disegna cibo e chef, o preferiresti essere uno chef con la passione dei fumetti?
Gianluca:
Uno chef con la passione dei fumetti.

Diletta:
Non ti annoia mai tutto questo parlare di cibo?
Gianluca:
No, mi annoiano le persone che ne parlano male!

Se volete conoscere Gianluca dal vivo ed eventualmente porgli anche voi delle domande, sappiate che ha da poco cominciato una nuova avventura a Milano, in Via Vigevano: Taglio, un posto estremamente piacevole in cui comprare, mangiare e bere molto bene.

Pret-à-gourmet, Gianluca Biscalchin, Mondadori editore.

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Lydia Capasso

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