Si è svolta a Bruxelles dal 2 al 4 marzo la quinta edizione del Salone del Cioccolato, sul tema “Cioccolato e cacao, la grande avventura”. Mastri cioccolatai, pasticceri, designers ed esperti hanno celebrato il cioccolato esprimendo la professionalità e la creatività di tutta la filiera in un paese in cui il cioccolato è gloria nazionale.
I 25.000 partecipanti, oltre ad assaggiare quanto di più innovativo offrivano gli espositori e osservare la maestria degli esperti, hanno potuto seguire conferenze, dimostrazioni di arte dolce, mostre fotografiche e ateliers pratici.
Il Perù, riconosciuto per la varietà e la qualità della produzione di cacao, è il paese ospite dell’edizione 2018. La sua partecipazione non si è limitata allo stand, dove era possibile incontrare le società produttrici di cacao e superfood per l’industria del cioccolato: la conferenza “Dalla cultura della coca(ina) a quella del cacao” ha dato un inquadramento culturale allo sviluppo industriale in corso. L’attività della giovane pasticcera Victoria Ortiz in un laboratorio per preparare cioccolatini secondo le ricette gli Incas, aggiungendo per esempio la quinoa, ha aggiunto il divertimento anche per i bambini.
La produzione dei caprices, presso lo stand di Neuhaus
L’evento nell’evento è stata la sfilata, momento di contaminazione tra design e maestria del cioccolato: 18 abiti disegnati da stilisti di ogni parte del mondo e arricchiti di decori in cioccolato sono stati presentati in maniera informale e divertente.
È stata questa anche un’ulteriore occasione per dare visibilità al Perù, la cui creazione (vedi foto d’apertura), non è certo passata inosservata.
Sullo stesso palco Callebaut ha allestito uno spettacolo per lanciare il suo ultimo prodotto, il cioccolato rosa RUBY, puntando sulla sua fotogenia.
Come una corrente uguale e contraria, alla spettacolarizzazione del cioccolato e dei suoi guru, tra cui Pierre Mercolini, si è contrapposta la tendenza dell’autenticità, della tracciabilità, del ritorno all’approccio artigiano, ben rappresentata da un nutrito gruppo di produttori riuniti nel villaggio From bean to bar che si può tradurre “dal seme alla tavoletta”.
Si tratta di piccoli produttori in gran parte biologici che puntano sulla qualità e l’ecostenibilità della loro produzione per l’ambiente e le popolazioni autoctone in paesi per esempio come il Vietnam, dove il cacao non è certo prodotto di punta, e che seguono attentamente tutta la filiera, dal raccolto fino alla produzione della tavoletta di cioccolato e alla sua esportazione. Sorridenti e appassionati, hanno offerto in degustazione cioccolati dai profumi unici come le terre su cui sono coltivati.
Accanto agli stand dei giovani talenti e degli artigiani, per i buongustai a tutto tondo c’era anche la possibilità di degustare gli accostamenti tra le praline di Jitsk Chocolates e le birre speciali della Duvel, di verificare, se ancora ce ne fosse bisogno, l’accordo tra cioccolato e caffè nello stand di Masalto e di seguire la conferenza sugli abbinamenti tra vino e cioccolato. Nello stand peruviano, il matrimonio tra cioccolato e Pisco, liquore tipico sudamericano, ha sorpreso e conquistato.
La lista completa degli espositori è disponibile sul sito del Salone del Cioccolato.
Il Salone del Cioccolato si sposterà nelle seguenti città nel corso del 2018:
Hong Kong: 6 – 8 luglio, Hong Kong Convention and Exhibition Center (HKCEC)
Parigi: 31 ottobre – 4 novembre, Porte de Versailles
Lione: 9 -11 novembre, Centre de Congrès – Cité Internationale
Beirut: 15 -17 novembre, Biel
Mosca: novembre, Maison Centrale des Artistes
Photo credits per le foto della sfilata: Nicolas Rodet