È stata una primavera molto attesa: gli imprenditori italiani che si muovono fuori dai confini per far conoscere i loro prodotti finalmente cominciano a toccare anche i mercati più piccoli per numeri ma non per apprezzamento.
Il tour promozionale 2023 organizzato da Raffaele Vecchione di Winescritic.com porta nuovamente il nome del celebre film di Sorrentino La Grande Bellezza ma, a differenza delle scorse edizioni, vede i produttori in presenza a parlare e far assaggiare i propri vini. La prima tappa è stata Amsterdam, poi toccherà New York prima di tornare a fine maggio in Italia a Napoli e Milano.
Ho chiesto a Raffaele Vecchione e Federica Ferone di raccontarci com’è nata la loro azienda e questo evento in una breve intervista che potete ascoltare qui sotto.
All’evento di Amsterdam erano presenti una ventina di piccoli, eccellenti produttori toscani più due dal Piemonte e uno dalla Sicilia. Avendo Vecchione come base Arezzo, la cosa non sorprende. Ma quello che sorprende è l’età media: alcuni sono davvero giovanissimi, la maggior parte appena trentenni, giusto un paio hanno qualche decennio di esperienza diretta in più. Quello che accomuna tutti è la passione per il vino, per il loro territorio.
Particolarmente appassionato, per non dire fanatico delle sue vigne e dei diversi terreni su cui sono state impiantate da un suo prozio belga, è il giovane e piuttosto timido James Marshall, proprietario della Tenuta Licinia di Lucignano (AR). In degustazione il Montepolli IGT 2019 – che è alla sua prima uscita, e il Sasso di Fata IGT 2019, un vino prodotto in pochissime bottiglie, entrambi biologici, biodinamici e da un singolo vigneto. L’intervista a James è in inglese perché non si sente molto a suo agio con l’italiano.
Nel gruppo dei produttori di Brunello spicca la giovanissima Annalisa Matteucci della Cantina Patrizia Cencioni di Montalcino, che racconta con passione la storia dell’azienda della sua famiglia: sua madre appena ventenne decise di diventare produttrice e rilevò una vigna che ora porta avanti con l’aiuto delle sue due figlie, Annalisa e Arianna. In degustazione tre vini: il Rosso di Montalcino DOC 2021, il Brunello di Montalcino DOCG 2018 e il Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2017.
Niente intervista registrata purtroppo per Nicolò Buscaglia, il giovane export manager di Casa Grazia di Gela (CL). Un’altra azienda al femminile, quella di Maria Grazia Di Francesco, situata tra il mare dello stretto di Sicilia e la riserva naturale del lago salato Biviere. Una salinità e mineralità del terreno che ritroviamo nel bicchiere dei due vini bianchi in degustazione, lo Zahara DOP 2022 da uve Grillo e l’Adorè DOP 2022 da uve Moscato vinificate come per un vino secco pur mantenendo i sentori propri del vitigno. Per concludere il trio in degustazione il Gradiva DOP 2020 da uve Nero d’Avola ad esprimere frutti rossi e spezie con una buona struttura.
Se l’organizzazione dei produttori per questa tappa era ovviamente nelle mani di Vecchione, la logistica in loco era in quelle dell’importatore ed ex chef Carlo Zuccherini, che da oltre un decennio rifornisce i migliori ristoranti (e privati!) di tartufi e vini importanti. Il luogo dove si è svolto l’evento è la panetteria – che funziona anche per il pranzo – dello stellato ristorante Wils, guidato dallo chef pluristellato Joris Bijdendijk.
Bonus di questa degustazione è stata la presenza di un produttore di champagne d’eccezione, Benoît Tarlant, importato nei Paesi Bassi da Zuccherini, che era già in città per un altro evento. In degustazione alla Grande Bellezza il suo Zero (6 vitigni: Chardonnay, Pinot Noir, Meunier, Arbanne, Meslier e Pinot blanc), 6 anni sui lieviti, no dosaggio; lo Zero rosé (Chardonnay e Pinot Noir), 5 anni sui lieviti, no dosaggio, e la Cuvée Louis 2004, 18 anni sui lieviti, no dosaggio, da vigne del 1940. Tutte bottiglie importanti che hanno confermato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la grande passione del pubblico olandese per le bollicine.
La tappa olandese de La Grande Bellezza 2023 è stata di grande successo per affluenza di ristoratori e importatori interessati. Ho tuttavia notato la mancanza di equilibrio tra l’offerta di vini bianchi (solo tre!) e vini rossi, per non parlare della totale assenza dei rosati e delle bollicine italiane. Bene invece la presenza di alcuni rossi di facile beva che andava a compensare ottimamente dei vini corposi e strutturatissimi, accontentando così la richiesta di chi serve un mercato più ampio. Ma sono punti di attenzione su cui i giovanissimi di Winescritic.com sapranno lavorare bene in futuro.
Foto: Marina Vizzinisi e Luigi Pucciano – Terre Lente