La malga Montasio

Lassù sulle montagne, tra boschi e valli d’or, fra l’aspre rupi echeggia un cantico d’amor… E, potremmo aggiungere, aleggia un profumo d’erba e fieno, ma anche di formaggio buono. Siamo nelle Alpi Giulie, tra le cime del massiccio del Canin e del Montasio, su un altopiano collocato a 1500-1800 metri sul livello del mare dal paesaggio che definire incantevole è poco.
Qui, nel territorio del comune di Chiusaforte, si trova la malga Montasio che, come molte altre malghe alpine, è oggi nei mesi estivi un’autentica attrazione turistica.
Composta dalle malghe Barboz-Pecol, Parte di Mezzo e Larice, si estende su circa mille ettari e vi si produce l’unico formaggio a denominazione d’origine protetta del Friuli Venezia Giulia: il Montasio, appunto.

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Ci si arriva in auto, senza eccessive difficoltà, per ritrovarsi in un piccolo paradiso verde su cui incombono autoritarie le cime circostanti; nella malga, ben attrezzata per accogliere i visitatori, un caseificio, uno spaccio di formaggi, un punto di ristoro e qualche camera invogliano a fermarsi per inebriarsi (poeticamente) dell’aria alpina e (prosaicamente) dei sapori.

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La monticazione, ossia il trasferimento dei capi di bestiame in alpeggio, avviene nel mese di giugno, tradizionalmente il 13, festa di Sant’Antonio da Padova; da quel momento e fino a settembre-ottobre la malga vede un costante, piacevole viavai di turisti ed escursionisti, non invadente.

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Non è sempre stato così. Nel 1911 Domenico Pecile, sindaco di Udine tra il 1904 e il 1920, chimico che sempre si interessò dei problemi dell’agricoltura e della pastorizia friulane, scriveva che nella Carnia si contavano 215 malghe, ma ne denunciava l’abbandono e la trascuratezza, auspicando l’intervento dello Stato per migliorarne le condizioni e valorizzarne le produzioni, e sottolinenando come la pratica dell’alpeggio estivo fosse fondamentale per la qualità del latte e dei suoi derivati. Invocava provvedimenti legislativi e un regime fiscale che non schiacciasse malgari e allevatori, consentendo loro di apportare migliorie a stalle, ricoveri, caseifici. Ma non poteva certo prevedere l’esplosione del primo conflitto mondiale che non solo martoriò l’intera area, ma comportò un dissesto economico del comune di Chiusaforte tale da indurre l’amministrazione alla vendita delle malghe Barboz, Parte di Mezzo, Larice e Pecol al Consorzio Friulano Tenutari Stazioni Taurine di Udine nel tentativo di risanare il bilancio, vendita che fu fatto compiuto nel 1936. Di certo nessuno a quei tempi poteva immaginare l’avvento del turismo di massa, né che l’interesse per la natura e le attività produttive connesse alla montagna avrebbe un giorno spinto tanti a inerpicarsi persino a piedi o in bicicletta fino all’altopiano, e che le feste, sagre e mostre mercato che si celebrano in occasione della monticazione, in giugno, e della demonticazione, all’inizio dell’autunno, avrebbero esercitato un richiamo irresistibile sui viaggiatori.

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Oggi la malga ospita in alpeggio alcune centinaia di bovini, molti di razza Pezzata Rossa Italiana, dal cui latte si ricavano formaggio Latteria e Montasio venduti nel piccolo spaccio o serviti nel punto di ristoro, in cui si preparano anche alcuni piatti della tradizione della montagna friulana. Nello spaccio si possono acquistare anche yogurt, ricotta affumicata, caprino, salumi. Ma è ovvio che la star è lui, il Montasio, dalle antiche origini: risalente, secondo i più, al 1200 circa, sembra sia stato prodotto inizialmente nell’abbazia benedettina di San Gallo, a Moggio Udinese, oggi monastero di clausura delle Clarisse.
È un formaggio dolce, gradevole e profumato di montagna che, con la stagionatura, si fa più piccante ma non per questo aggressivo. Prodotto con solo latte bovino, ha una piccola occhiatura e una pasta semidura che va dal bianco al giallo paglierino e che si fa più friabile con l’andare del tempo. Può essere fresco (tra i 60 giorni e i 4 mesi di stagionatura); semistagionato (tra i 4 e i 10 mesi), stagionato (tra i 10 e i 18 mesi) o stravecchio (oltre i 18 mesi) e il suo sapore di latte fresco vira progressivamente verso una maggiore aromaticità, mentre l’occhiatura va riducendosi e la crosta scurendosi.

Il Montasio DOP è prodotto nell’intero territorio delle province di Udine, Pordenone, Gorizia, Trieste, Treviso e Belluno e in parte delle province di Padova e Venezia; non è difficile trovarlo in tutta Italia, per consumarlo al naturale o utilizzarlo nella preparazione del frico o in accompagnamento alla polenta.
Ma non c’è bisogno di dire che assaporarlo lassù sulle montagne in una trasparente giornata di sole ha tutto un altro gusto.

Malga Montasio
Altopiano del Montasio – Sella Nevea – 33010 Chiusaforte (UD), Friuli Venezia Giulia
tel. 334.6280290
Web: http://www.malgamontasio.it/
Facebook: Malga Montasio
Aperta da metà giugno a metà ottobre

         

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Giovanna Esposito

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