La montagna d’inverno in Friuli Venezia Giulia

Probabilmente meno note delle altre località alpine, le montagne del Friuli Venezia Giulia offrono al turista invernale la possibilità di divertirsi anche fuori dalle piste con panorami mozzafiato e tantissime altre attività e svaghi.

Da Tarvisio e Sella Nevea, passando dal Monte Zoncolan, Sauris e Forni di Sopra, fino al comprensorio di Piancavallo, sono tantissime le attività praticabili sulla neve nei 5 moderni poli sciistici della regione. Ad esse si aggiungono le proposte dell’enogastronomia, della storia, del relax e del benessere, alcune delle quali uniche nel loro genere.

Sciare guardando il mare
Gli impianti di risalita di Piancavallo, situata ai margini delle Dolomiti friulane, partono dal centro abitato e portano gli sciatori a godere di 25 km di piste, delle quali una parte è fruibile anche in notturna. Ma Piancavallo è unica per la possibilità, sci ai piedi dalle cime più alte, di spaziare con lo sguardo fino alle lagune di Marano Lagunare e Grado e al mare Adriatico.Cjarsons
La cucina carnica e di tutto il Friuli Venezia Giulia è particolarmente ricca di sapori, e qui su Gastronomia Mediterranea ce ne parla regolarmente Roberto Zottar. Nei laboratori di cucina proposti nelle varie località sciistiche si può per esempio imparare a cucinare i cjarsons o cjalsons o cjarzons, uno dei piatti poveri più tipici e preparati con ciò che la dispensa offriva. Riscoperti ed elevati a piatto della ristorazione negli anni 1970, sono molto simili agli agnolotti o ai ravioli, con una pasta a base di patate. Il ripieno varia all’infinito tra salato e dolce, e possono quindi essere serviti sia come primo piatto che come dessert.

A Tarvisio come in Lapponia, in compagnia degli husky
Araràd Khatchikiàn, pluricampione di sleddog, la slitta trainata dai cani Alaskan Husky, gestisce a Fusine una scuola e un allevamento. Qui, nei boschi che incorniciano i laghi di Fusine di Tarvisio, si possono seguire corsi di sleddog ed escursioni lungo 14 km di pista.In Slovenia con gli sci ai piedi
Da Sella Nevea si può raggiungere sciando la località sciistica slovena di Bovec. Con un unico skipass, acquistabile su entrambi i fronti, si gode a 360° delle opportunità offerte dal monte Canin sui due versanti, quello italiano e quello sloveno, per un totale di 15 km di piste. La funivia “Prevala”, abbinata a due cabine da 100 posti, parte dai 1.845 metri della stazione Gilberti e arriva ai 2.133 metri di Sella Golovec, a monte di Sella Prevala, per poi scendere lungo le piste slovene fino a Bovec. Un panorama davvero mozzafiato da vivere fino a primavera.Una caccia al tesoro a Forni di Sopra
A Forni di Sopra si organizzano delle vere e proprie caccia al tesoro per bambini negli scenari selvaggi e suggestivi delle Dolomiti friulane, uno dei parchi più ricchi di animali selvatici. Si può visitare anche l’area faunistica comunale e vedere da vicino animali selvatici come la volpe, la lince, i cervi e i gufi.Il party giusto sulla neve dello Zoncolan
Nel comprensorio di Ravascletto-Zoncolan si trovano molti rifugi che organizzano feste après-ski direttamente sulle piste. Tra tutti i poli del FVG, quello del monte Zoncolan è il più mondano. Qui si esprime al meglio l’ospitalità carnica, con piatti tradizionali come il frico e la polenta in accompagnamento a ottimi vini e birre regionali. Acque termali per relax totale
A pochi chilometri da Tolmezzo e dal polo sciistico di Ravascletto-Zoncolan la sorgente Pudia ci dona acqua minerale solfato-calcico-magnesiaca-sulfurea. In un moderno stabilimento termale si può approfittare di pacchetti salute, trattamenti, ampio spazio relax, saune di diverse temperature, bagno turco, docce emozionali e percorso kneipp. L’ideale per un après-ski o per una pausa rigenerativa in qualunque stagione.Borghi montani patrimonio dell’Unesco
Innumerevoli sono i borghi montani del Friuli Venezia Giulia dove immergersi nella storia, nell’arte, nell’architettura, nella natura. L’invernale li riveste poi di una pace e quiete se possibile ancora più profonda. Come Poffabro, una sorta di museo a cielo aperto nel cuore della Val Colvera, dove le tracce di insediamenti antichi si uniscono alle tipiche abitazioni con pietre tagliate al vivo e balconi di legno. Pilastri, scale, ballatoi e archi in pietra convivono da secoli in armonia perfetta con la natura circostante.

Poco distanti da Poffabro, altre due perle adornano le montagne, i borghi Erto e Casso il cui ricordo è legato alla diga del Vajont. Il forte legame degli abitanti con il territorio ha permesso di realizzare nel corso degli anni una ricostruzione autentica che conserva il loro antico aspetto rurale legato alle tradizioni, alle usanze e all’artigianato, il tutto immerso nella purezza e la freschezza dell’aria di montagna.

Per tutte le informazioni turistiche sul Friuli Venezia Giulia, il portale è: www.turismofvg.it

 

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Redazione GIEMME

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