Il rejuvelac è una bevanda enzimatica derivata dalla fermentazione di cereali integrali germogliati e inventata da Ann Wigmore, americana di origine lituana, fondatrice dell’Hippocrates Health Institute e conosciuta come la madre del cibo vivo, cioè crudo e spesso fermentato.Un personaggio controverso, la signora Wigmore: alla fine degli anni ’80 era stata denunciata per la pubblicazione di saggi in cui sosteneva di curare l’AIDS con il cibo (nell’Istituto si sosteneva e si sostiene di guarire anche il male del secolo con questi metodi) e diffidata dal presentarsi abusivamente come medico. Sia come sia, e miracoli a parte, il cibo vivo fa indubbiamente bene.
Nelle persone sane gli enzimi sono prodotti dal corpo ed il processo di invecchiamento avviene perchè si perde la capacità di sintetizzarne di nuovi. Il cibo fermentato è appunto un’ottima fonte di enzimi, quindi fa rimanere giovani più a lungo! In effetti le popolazioni che assumono parecchi alimenti fermentati – siano yogurt, kefir, pane lievitato naturalmente o verdure come crauti e kimchi – vivono più a lungo.
L’acido lattico e gli enzimi che si creano durante il processo di fermentazione hanno un effetto benefico sul metabolismo. L’acido lattico distrugge i batteri intestinali “cattivi” e contribuisce a migliorare la digestione. Questo tipo di alimenti può essere considerato “predigerito”: le proteine sono scisse in aminoacidi e i carboidrati in zuccheri semplici (destrine e saccarine) più assimilabili dal corpo.
Ma cos’è e come si preparara il rejuvelac? Avevamo infatti promesso qui di parlarne più diffusamente, visto che può essere usato come starter per la preparazione dei formaggi vegetali.
Il rejuvelac è ricco in proteine, carboidrati, destrine, fosfati, saccarine, lactobacilli, saccaromiceti e aspergillus oryzae, usato come agente fermentante per cereali e soia e che produce l’amilasi, un enzima utile per la buona salute dell’intestino. L’amilasi è in grado di rompere le molecole di glucosio, amido e glicogeni e per questo semplifica il processo digestivo.
Il rejuvelac è anche ricco di vitamine del gruppo B, vitamina E e vitamina K e bevuto lontano dai pasti aiuta a purificare e mantenere in buona salute l’intestino e, cosa che non guasta, è molto semplice da fare in casa.
Vi spiego come si fa, con le parole di Ann Wigmore, anche se ognuno potrà sperimentare le combinazioni di cereali che preferisce, con o senza glutine.
1 tazza di chicchi di cereale integrale e biologico (lei usa grano tenero) e io riso integrale biologico
3 tazze d’acqua pura
1 contenitore di vetro con l’apertura larga.
Lavare i chicchi sotto l’acqua corrente sfregandoli fra le mani per eliminare qualsiasi impurità. I semi morti – e quindi inutili – galleggeranno e vanno eliminati durante questa fase. Lasciare il cereale a bagno per una notte, poi scolarlo e sciacquarlo bene. Rimettere i chicchi nel contenitore di vetro coperto da una telina di cotone sottile, coprire i semi con acqua perchè si inumidiscano bene ma scolare attraverso la tela il liquido in eccesso che impedirebbe una buona germinazione. Ripetere questa operazione tre volte al giorno fino a quando i chicchi non avranno cominciato a germogliare, facendo spuntare la codina.
Trascorso questo periodo i chicchi dovrebbero cominciare a germogliare. Sciacquarli ancora bene e trasferirli in un contenitore che possa contenere tre tazze d’acqua. Coprire con la telina e riporre il tutto in un luogo aerato evitando il contatto diretto con i raggi del sole. Aspettare fino a 3 giorni: l’acqua diventerà torbida e bianca ed avrà un leggero sentore acido.19
A questo punto il rejuvelac dovrebbe essere pronto: filtrare il liquido, conservare in frigo e consumare entro una settimana.
Gli stessi semi si possono usare due volte, limitando il riposo a sole 24 ore ed elimando ovviamente la fase di ammollo e germinazione.
La temperatura esterna è un fattore da tener presente: in estate germinazione e fermentazione saranno parecchio più veloci.
Come detto, si possono sperimentare varie combinazioni di semi, sempre integrali e biologici, oltre al grano: miglio, orzo, riso, farro, segale, quinoa, amaranto. La bevanda dovrebbe risultare frizzantina, un po’ torbida e dal vago sapore di limone.
Se si volesse usare il rejuvelac come starter per i formaggini di semi, basta eliminare acqua e fermenti in capsule dalle ricette. Semplice ed economico.
Buona produzione e intestino sano per tutti!
Fonte: Recipes for Longer Life di Ann Wigmore
[…] Quindi ho pensato di usare gli anacardi invece del tofu e di fermentare col miso invece che col rejuvelac. Aromatizzando con pomodori secchi. Ricetta semplicissima e risultato ottimo (a mio […]
Stella, col miso (di riso) ho in mente un esperimento successivo. Vi terrò informati!
[…] scientifica su cui sperimentare. Durante il processo di fermentazione gli enzimi del miso (un altro cibo vivo che ci piace tanto) romperanno le proteine del tofu, cambiandone la consistenza e aggiungendo […]
ciao, se volessi fare lo yogurt di soia partendo dal latte di soia autoprodotto e dal rejuvelac si potrebbe fare?