I funghi Shiitake o Lentinula edodes sono originari dei Paesi dell’Asia Orientale come Giappone, Corea e Cina. Il nome con cui sono conosciuti è composto da shii e take, termini giapponesi che indicano ceppo (di un particolare albero di castagno) e fungo. I funghi Shiitake infatti crescono su tronchi, sia spontaneamente che per mano dell’uomo. La storia della loro coltivazione è molto antica così come il loro uso terapeutico, che data dalla Dinastia Ming (1368-1644 ). Ai giorni nostri sono un gustoso ingrediente di molte cucine asiatiche e sono comunemente utilizzati come farmaco , almeno in Giappone. Ai funghi Shiitake sono attribuite numerose virtù che analizzeremo con ordine. Chiariamo però subito che gli studi non sono sufficienti per poterne garantire l’efficacia terapeutica, soprattutto per patologie importanti. La letteratura disponibile riguarda nella maggior parte dei casi gli estratti iniettabili del lentinano, un polisaccaride contenuto negli Shiitake che avrebbe proprietà antitumorali. Sul lentinano sono disponibili numerose ricerche: nelle prove di laboratorio si è visto che il lentinano non elimina direttamente le cellule cancerose ma potenzia il sistema immunitario, responsabile poi del rallentamento della proliferazione del tumore. L’efficacia del fungo consumato come alimento è senza dubbio minore, è bene ricordarlo. Consigliamo quindi la massima cautela.
Il buonsenso è un’ottima guida, sempre.
I funghi Shiitake, da un punto di vista nutrizionale contengono tutti gli otto aminoacidi essenziali, l’acido linoleico, circa il 2% del ferro necessario giornalmente ed interessanti percentuali di vitamine D e B. E sono buoni: la loro consistenza carnosa ed il leggero sapore legnoso li rendono un ingrediente versatile da aggiungere a zuppe, saltare in padella o con cui preparare il classico risotto. Perchè non alternarli dunque ai funghi nostrani? In Italia si trovano più comunemente disidratati: sarà sufficiente reidratarli oppure aggiungerli in cottura per un apporto nutrizionale di sicuro interesse. E’ preferibile impiegare in cucina il solo cappello: i gambi sono normalmente troppo fibrosi e di solito si utilizzano come ingrediente nella preparazione di brodi vegetali.
Senza voler dar credito a proprietà miracolose, possiamo considerare i funghi Shiitake un aiuto per numerose patologie.
- Supporto al sistema immunitario. Esistono numerosi studi sull’efficacia del lentinano come stimolante del sistema immunitario. E’ stato dimostrato che riduce notevolmente gli stati infiammatori ma resta in dubbio se effettivamente può fare la differenza nel trattamento di patologie gravi come AIDS o cancro.
- Prevenzione ed aiuto nella cura del cancro. Come si è detto, in Giappone preparati iniettabili di lentinano vengono impiegati da anni nei pazienti trattati con chemioterapia e pare che aiutino a prolungare l’aspettativa di vita, ripristinino i normali parametri immunitari e migliorino la qualità della vita di tali pazienti. Sono necessarie altre evidenze sperimentali per poterne dimostrare pienamente l’efficacia.
- Abbassamento del livello di colesterolo . L’eritadenina, un aminoacido unico, contenuta negli Shiitake ha dimostrato di ridurre il colesterolo in prove di laboratorio. Anche qui, siamo in attesa di maggiori studi a riguardo.
- Trattamento delle infezioni. I soliti studi di laboratorio hanno dimostrato l’utilità degli Shiitake come antivirali ed antibatterici. Gli Shiitake si sono dimostrati efficaci nel trattamento, ad esempio, di gengiviti e malattie della pelle come acne o cicatrici.
- Una buona fonte di ferro e di vitamina B. 100g di funghi Shiitake contengono 0.4mg di ferro, circa il 2% del fabbisogno giornaliero. Il ferro, come è noto, gioca un ruolo importante nella sintesi dell’emoglobina, responsabile del trasporto dell’ossigeno nel corpo . Il consumo regolare di funghi Shiitake può aiutare il corpo a diventare più forte e resistente alla fatica. Le vitamine del gruppo B, dal canto loro, aiutano a mantenere il naturale equilibrio ormonale, riducono la confusione mentale e favoriscono la concentrazione.
- Combattere l’obesità. Alcuni componenti degli Shiitake (eitadenina e betaglucani) aiutano a ridurre i livelli di grassi nel sangue. I betaglucani inoltre aumentano il senso di sazietà, riducendo dunque l’assunzione di cibo, ritardando l’assorbimento dei nutrienti e riducendo i livelli di lipidi nel sangue.
- Fonte di vitamina D. Gli Shiitake contengono una discreta quantità di questa essenziale vitamina, cruciale per la salute delle ossa, per la riduzione del rischio di infarti, diabete e malattie autoimmuni e per la metabolizzazione di calcio e fosforo
Come sempre c’è un rovescio della medaglia: l’uso esagerato di Shiitake può causare fenomeni di fotosensibilizzazione, infiammazioni della cute, aumento anomalo dei globuli bianchi, addirittura polmonite dovuta ad ipersensibilità alle spore.
Durante la scrittura di queste righe abbiamo consultato fonti autorevoli (e prudenti) come il sito del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, abbiamo letto libri scritti da medici e articoli scientifici sulla potenziale farmacologico dei funghi. Non siamo scienziati ma semplici curiosi che cercano di documentarsi. Fatelo anche voi prima di adottare qualsiasi rimedio che viene presentato come miracoloso, e quando siete in dubbio interpellate un esperto.
Se però siete mossi da curiosità alimentare e volete provare un ingrediente esotico buono e salutare, via libera a piatti a base si Shiitake. Persino L’American Cancer Society propone un risotto con spinaci e funghi in cui compare come ingrediente anche l’ormai noto Shiitake.