L’Italia immaginaria di Ramsay

“La pasta l’hai fatta tu?”
“No, chef”.
Lo chef diventa paonazzo e umilia verbalmente lo sventurato concorrente di “Hell’s Kitchen”, Salvatore, italiano, reo di aver preparato un piatto di spaghetti utilizzando pasta di semola di grano duro secca.

Lo chef, si sarà capito, è Gordon Ramsay, deus-ex-machina del reality/talent culinario statunitense, e dice al povero (e ammutolito) Salvatore che è una vergogna che un italiano non utilizzi pasta fresca preparata con le proprie mani.

Cambio di scena. Siamo in “Cucine da incubo”, altro successo televisivo del solito Gordon Ramsay.
Stavolta il nostro eroe deve salvare dalla rovina un ristorante italiano in via di fallimento. Allo scopo di scovarne le magagne, fruga in dispensa alla ricerca di orrori, cibo scaduto, piatti congelati o cotti criminosamente con imbarazzante anticipo, e ti trova dei pacchi di “pasta pronta”. Così la chiama, tanto che ho creduto si trattasse di piatti pronti a base di pasta o di pasta precotta. Ma no: era semplice pasta di semola di grano duro. Secca. Si indigna, Ramsay, e borbotta: “Cosa mai dovrebbe farci, uno chef, con questa roba?”. Io direi che Ramsay potrebbe provare a chiederlo a un nutrito plotone di colleghi italiani stellati o non, ma pare che non ne abbia l’intenzione.
Il dubbio che forse sulla cucina italiana ha da imparare qualcosina proprio non lo sfiora.

Altro programma televisivo che ci arriva diritto dagli USA: la versione ‘mericana di Masterchef.
Due squadre di concorrenti devono, nella puntata in questione, preparare un menù per tre terribili donne: le madri dei giudici di Masterchef. Una delle due squadre vede nelle proprie fila Giuseppe, italiano, che decide di preparare una carbonara. Ma usa pasta secca di semola di grano duro, naturalmente e come è giusto, e gli altri membri della squadra quasi lo azzannano alla gola. Come osa? I giudici lo faranno a pezzi, per non aver preparato la pasta da sé, fresca. Si fidavano di lui in quanto italiano, e lui commette una simile nefandezza?
Fortuna (di Giuseppe) vuole che una delle madri e giudici occasionali sia Lidia Bastianich, genitrice di Joe, italiana, nonché cuoca televisiva e autrice di libri di ricette italiane.
Fatto sta che sulla pasta secca nessuno ha da ridire nulla, stavolta, e la carbonara sembra incontrare unanime gradimento.
Ma non sappiamo quali tagli di montaggio abbiano occultato la probabile reazione schifata di Ramsay e l’altrettanto probabile censura di mamma Bastianich a tale reazione. Tanto più che la signora propone correttamente, nei suoi libri, ricette a base di pasta secca di semola di grano duro.
Mi domando: siamo noi italiani a non saper comunicare la nostra tradizione culinaria o gli stereotipi camminano con le proprie gambe nostro malgrado?

L'autore Vedi tutti gli articoli Sito web dell'autore

Giovanna Esposito