Quest’anno è toccato all’Aquapetra Resort & Spa di Telese Terme, bellissima struttura sannita circondata dagli ulivi, il compito di ospitare la tappa campana di “In the kitchen tour”, l’evento che da alcuni anni mette insieme chef aderenti all’associazione CHIC (Charming Italian Chef) e produttori che presentano loro i propri gioielli mettendoli a disposizione per improvvisazioni culinarie collettive, in un’atmosfera di gioioso caos tra i fornelli che risulta sempre piacevole. Quasi un gioco in cui due parti si annusano e si confrontano, cercando di stabilire la migliore delle sinergie possibili, e come in un gioco si osano abbinamenti, si usa l’inventiva stando a vedere cosa ne sortisce, si lavora in squadre e a gruppi, divertendosi.
Stavolta il gioco a due è diventato a tre: per la prima volta ha coinvolto anche pizzaioli di gran nome che si sono prestati a ricamare sul tema della pizza – sempre bollente, in senso reale e metaforico – con la collaborazione degli chef che hanno ideato farciture insolite mescolando materie prime non necessariamente tradizionali in combinazioni anche ardite.
Un gioco, dicevamo, in cui però si incontrano esperienze e saperi, quelli di chi lavora il latte o la terra, le carni, il pesce, l’uva, e di chi si serve di quelli per elaborare piatti che soddisfino il palato del cliente; dunque un gioco con un fondo di serietà e con finalità ben precise.
A sparigliare le carte, la nuova arrivata nel circuito: la pizza, docilmente prestatasi ad ogni trovata, più o meno estrosa; sul disco di pasta sono planati così legumi e ostriche, stoccafisso ed erbe esotiche, totani, tartufi, lupini, lumache e persino il gelato all’uva fragola della maestra gelatiera Pina Molitierno del Vanilla Ice Lab di Caserta, in una contaminazione che potrà anche far storcere il naso ai puristi ma che alla fine è allegra sperimentazione scevra dall’ansia di ogni giudizio, giacché nel tour CHIC i piatti – e le pizze – sono da guardare, da immaginare ma non da assaggiare.
Dopo gli aperitivi preparati a bordo piscina dallo chef Luciano Villani della Locanda del Borgo, – ristorante di Aquapetra Resort & Spa – la pizza, che continua a smuovere umori e pareri contrastanti suscitando quotidiane guerre di religione, è stata protagonista anche della cena serale grazie alle mani di quattro maestri che ne hanno proposto otto versioni: Enzo Coccia della Pizzaria La Notizia di Napoli, Franco Pepe di Pepe in Grani di Caiazzo (CE), Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona di Roma e Renato Bosco di Saporè di Verona. Come dire tutto e il suo contrario, il nord e il sud, interpretazioni e mentalità diverse per il nostro piatto-simbolo che si è sposato stavolta con champagne Moët & Chandon, Ruinart e Veuve Clicquot. Quasi l’incontro tra Cenerentola e il principe, se non fosse perché la pizza ha smesso da tempo di sporcarsi con la cenere del focolare.
Troppo nutrito il plotone di chef, pizzaioli e produttori per citarli senza rischiare di far torto a qualcuno. Resta l’apprezzamento per tutti coloro che hanno messo a disposizione le proprie competenze o i propri prodotti con il giusto spirito di collaborazione e una piccola vena di pazzia; mi piace però citare, in conclusione, almeno la scherzosa provocazione di Mirko Balzano e Marco del Giudice, che hanno battezzato “Pizza non gourmet” una creazione con astice blu e tartufo nero. Non so se mi spiego.