Sebbene relativamente recente, lo Yakiniku è la grigliata di carne delle giornate di festa in Giappone, quando la famiglia si ritrova, quando c’è da festeggiare una promozione o semplicemente la domenica. Scopriamo uno dei caratteri meno noti della cucina del sol levante.
Il consumo di carne in Giappone venne reintrodotto solo nel 1871, con l’instaurazione della dinastia Meiji che non si limitò solo alla rimozione del divieto, ma promosse l’uso del barbecue con una maxi grigliata reale avvenuta nel 1873. Fino alla seconda guerra mondiale, questo tipo di cucina era conosciuta con il termine jinjisukan, traslitterazione giapponese di Gengis Khan, forse proprio ispirato dai piatti di montone grigliato tipici della Manciuria, a lungo sotto il dominio coloniale giapponese.
E sembra che anche il termine yakiniku sia stato coniato da ex-coloni giapponesi, ovvero dagli Zainichi, i Coreani trasferitisi in Giappone al tempo della colonizzazione giapponese della penisola coreana. Secondo questa interpretazione lo Yakiniku sarebbe infatti un adattamento di un piatto coreano, il Bulgogi, ai gusti giapponesi.
Oggi, lo yakiniku consiste in una griglia – a carbone o a gas – inserita al centro del tavolo; vengono servite una serie di pietanze crude, della grandezza di un boccone e generalmente marinate, cotte dai commensali direttamente al tavolo. Recentemente sono state introdotte delle griglie con aspirazione integrata che non consentono ai fumi di invadere la sala da pranzo.
Le pietanze tipiche di questo banchetto conviviale sono principalmente carni, interiora e verdure. Tra le carni, il manzo di Kobe, il pollo e la pancetta sono le più apprezzate, accompagnate da melanzane, peperoni, soia, funghi shitake. Le salse usate per la marinatura sono di solito a base di soia, mista a sakè, mirin, zucchero e succhi di frutta, spezie, che conferiscono una nota agrodolce alle pietanze.
Sono ancora pochi i locali che in Italia propongono lo Yakiniku. Vi segnaliamo a Roma il ristorante Yakiniku, nel quartiere Pigneto, mentre a Firenze il ristorante Kome. E voi, avete mai assaggiato lo Yakiniku? In Italia o in Giappone?