Saziarsi di baci

Di baci ci si può saziare, e non solo perché ce lo diceva una famosa commedia di Dino Risi del 1968.
I noti cioccolatini della Perugina, nati negli anni Venti , non sono gli unici baci ad essere commestibili.
“L’apostrofo rosa tra le parole ti amo” ha dato il suo nome a molti biscotti o pasticcini in terra italica, tanto che esiste un vero e proprio itinerario che raggruppa i comuni che abbiano preparazioni a base di cioccolato e che contengano la parola bacio nel nome. Se insomma siete particolarmente romantici, oltre che golosi, potete divertirvi ad assaggiarli tutti. Noi vi raccontiamo i più famosi o i più curiosi.

 

Torroni bacio.
San Marco dei Cavoti è un grazioso paese del Sannio beneventano. Lì nel 1891 il pasticciere Innocenzo Borrillo inventò un delizioso croccantino di mandorle e nocciole ricoperto di finissimo cioccolato fondente.
L’antica pasticceria Borrillo vale una visita, oltre che per i baci e per le cassatine anche per gli arredi storici.

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Baci di dama.
Si racconta siano nati a Tortona a fine Ottocento, sono diffusi in quasi tutto il Piemonte e ne hanno da tempo scavalcato i confini.
Due semisfere di mandorle o nocciole, farina, zucchero e burro unite da un sottile strato di cioccolato, come due labbra impegnate in un bacio.

Baci panteschi.
Avrete bisogno dell’apposito ferro, se volete prepararli in casa, altrimenti vi toccherà andare direttamente a Pantelleria.
Si prepara una pastella di uova, farina, latte zucchero e lievito che si frigge qualche minuto con l’aiuto dello stampo metallico. Le cialde vengono unite da uno strato di ricotta, zucchero.

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Baci di Alassio.
Due semisfere a base di nocciole e cacao unite da una crema di cioccolato.
Il padre di questi dolcetti, brevettati nel 1919, è Rinaldo Balzola che fu pasticciere personale di Vittorio Emanuele III.
La Perugina intentò causa alla famiglia negli anni ’40, perché il nome dei Baci di Alassio offuscava quello dei Baci Perugina. I Balzola furono prosciolti.
La pasticceria è ad Alassio dal 1902 ed è annoverata tra i locali storici d’Italia.

Basìn de Sundri (baci di Sondrio).
Pare che la loro origine risalga alla Valtellina dell’Ottocento, solo negli ultimi anni ne è stata però recuperata la ricetta e ne sono stati registrati marchio e prodotto da Michele Pompucci. I basìn de Sundri sono biscotti secchi a base di farina di segale, burro d’alpeggio, uova, noci, uvetta, fichi, miele e grappa.

 

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Lydia Capasso

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